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18 Luglio 2015 - 00:02
Forse non tutti sanno che il celebre personaggio di Maciste che spopolò al cinema soprattutto negli anni '50 e '60 è nato all'inizio del '900 come personaggio del celebre film CABIRIA di Giovanni Pastrone che tanto incantò pure David W. Griffith che se ne ispirò per le scenografie del suo INTOLERANCE (realizzate da tecnici italiani trasferiti ad Hollywood!). Nelle sue innumerevoli avventure il personaggio forzuto ha viaggiato nel tempo e troviamo storie ambientate parecchi secoli dopo la vicenda narrata da Pastrone (che scelse, tra le varie location, anche le Valli di Lanzo, per il valico delle Alpi di Annibale, e gli stabilimenti cinematografici torinesi, poi trasferiti a Roma e diventati Cinecittà, per la ricostruzione del Tempio di Moloch, statua simbolo del Museo del Cinema di Torino). Questi salti temporali erano già di moda negli spin off muti degli anni '10. Ne è un esempio MACISTE ALPINO (1916) di Luigi Maggi e Luigi Romano Borgnetto, girato in parte in Val di Viù, ambientato nella 1° Guerra Mondiale. I fortunati che Venerdì 17 alle 21 si troveranno appunto a Viù potranno assistere al film, recentemente restaurato, nel Salone Polivalente di Viù, proprio nei luoghi dove fu girato. A fare un giro sulle location gli spettatori dedicheranno la giornata di sabato 18. Ingresso gratuito alla proiezione. 
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