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CHIVASSO. 270 firme per chiedere il referendum sull’eutanasia legale

CHIVASSO. 270 firme per chiedere il referendum sull’eutanasia legale

I promotori della raccolta firme sull’eutanasia legale

CHIVASSO. Nella settimana appena trascorsa Marco Riva Cambrino, insieme ai consiglieri comunali autenticatori Annalisa De Col e Giovanni Scinica, ha continuato la raccolta firme dei cittadini per richiedere il Referendum popolare sull’Eutanasia Legale. A sabato 17 luglio il Comitato Referendario chivassese ha raccolto, complessivamente, 270 firme.

Insieme alle cittadine e ai cittadini di tutte le età, di Chivasso e di vari altri Comuni, hanno firmato a sostegno del Referendum anche la vice-sindaca Tiziana Siragusa, l’assessore Pasquale Centin, i consiglieri comunali Claudia Buo, Fabio Cipolla, Antonio Marino, gli ex-sindaci di Chivasso Andrea Fluttero e Livio Riva Cambrino.

La risposta estremamente positiva dei cittadini all’appello di sostegno della richiesta del Referendum dimostra, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il Paese reale è molto più attento ed avanzato su questa tematica e, più in generale sulle tematiche definite eticamente sensibili e sui “diritti infelici”, rispetto alla politica (volutamente con la p minuscola) di palazzo del Parlamento, dove giace dal 2013, nonostante due richiami al Parlamento da parte della Corte Costituzionale a legiferare in merito, la proposta di legge di iniziativa popolare sull’Eutanasia sottoscritta da 67 mila cittadini.

Anche la sottoscrizione da parte di amministratori ed ex-amministratori locali, di differenti schieramenti politici, conferma la bontà e la necessità di una normativa nazionale che legalizzi e regolamenti l’eutanasia e la libertà di ciascuno sul “fine vita”. 

Il tema del fine vita è trasversale agli schieramenti politici, abbatte gli steccati ideologici perché si occupa dell’autodeterminazione dell’individuo, dove ciascuno dovrebbe poter essere libero di scegliere in base a proprie convinzioni e visioni della vita senza ingerenze di autorità politiche o religiose e chi vive tra la gente e si occupa quotidianamente della vita e delle problematiche delle persone, come appunto chi è o è stato amministratore locale, è venuto a firmare, indipendentemente dallo schieramento politico di appartenenza.

Il quesito referendario chiede di introdurre la possibilità di eutanasia in Italia con l’abrogazione parziale dell’articolo 579 del codice penale, che oggi equipara l’eutanasia all’omicidio del consenziente, condannando il medico alla reclusione da 6 a 15 anni. Ovviamente rimarrebbe l’articolo 579 del codice penale nella sua restante parte a salvaguardia dei soggetti fragili, e si applicherebbero le disposizioni relative all’omicidio se il fatto è commesso contro una persona minore di 18 anni; inferma di mente o che si trova in condizioni di deficienza psichica per altra infermità o abuso di sostanze alcooliche o  stupefacenti; il cui consenso è stato estorto con violenza, minaccia o suggestione, o carpito con inganno.

Le persone malate non hanno i tempi della politica, spasmodicamente focalizzata sulle prossime elezioni e non sulle prossime generazioni, e c’è la loro libertà di scelta da affermare e difendere: pertanto non c’è più tempo per guardare e sperare, non è più tempo per lamentarsi che è colpa degli altri. Questo è il momento di provarci davvero.   

Il prossimo tavolo di raccolta firme a Chivasso è sabato 24 luglio dalle ore 9 alle ore 13 - Lungo Piazza D’Armi angolo Via Caduti per la Libertà. Se nel frattempo ci perverrà la disponibilità di consiglieri comunali o assessori ad essere presenti per autenticare le firme, ne programmeremo altri.

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