Convegno deposito nucleare. Nella foto Umberto Lorini
CHIVASSO. Più di 12 mila persone hanno assistito - in diretta streaming o in differita, sulla pagina Facebook de La Voce - al convegno sul Deposito Nazionale per il materiale radioattivo organizzato dal giornale nel pomeriggio di sabato 23 gennaio. Hanno partecipato l’ex sindaco di Chivasso ed ex parlamentare Andrea Fluttero, i deputati Carlo Giacometto (Forza Italia), Alessandro Giglio Vigna (Lega), Francesca Bonomo (Pd) e Jessica Costanzo (M5S), i consiglieri comunali Alessandro Portinaro di Trino ed Emanuele Pedrazzini di Saluggia, i sindaci Marco Formia di Mazzè, Maria Rosa Cena di Caluso, Antonio Magnone di Rondissone, l’assessore all’ambiente di Chivasso Pasquale Centin, l’ex sindaco ed ex parlamentare Renato Cambursano, Andrea Zavattaro del comitato “Io mi rifiuto”, Marco Marocco (M5S) vicesindaco della Città metropolitana, i consiglieri regionali Andrea Cane (Lega) e Alberto Avetta (Pd), l’ex sindaco di Cavagnolo ed ex consigliere provinciale Mario Corsato e Gian Piero Godio di Legambiente.
Convegno deposito nucleare. Nella foto Umberto Lorini
Dopo un excursus sul quadro normativo in materia che si è delineato nel nostro Paese negli ultimi dieci anni, anche su sollecitazione dell’Unione Europea (tutti gli Stati membri devono dotarsi di un deposito nazionale, se non vogliono incorrere in procedura d’infrazione), Fluttero ha auspicato che anche l’Italia possa disporre in tempi brevi di questa infrastruttura. I quattro parlamentari hanno anticipato le posizioni che le loro forze politiche di appartenenza sosterranno nel dibattito alla Camera. Pedrazzini e Portinaro, residenti nei Comuni che da decenni ospitano “temporaneamente” le scorie, hanno evidenziato la necessità dell’individuazione del sito per il deposito. I sindaci dell’area “potenzialmente idonea” To-10, insieme all’assessore di Chivasso e al vicesindaco della Città metropolitana, hanno spiegato per quali ragioni la zona del Chivassese non è appropriata per l’insediamento del deposito; alle loro considerazioni si sono aggiunte quelle di Zavattaro e Cambursano. I consiglieri regionali hanno anticipato alcuni temi del dibattito in programma oggi a Palazzo Lascaris, mentre Corsato ha evidenziato il problema del campo pozzi dell’Acquedotto del Monferrato, ubicato un chilometro a valle rispetto al sito nucleare saluggese. Infine Godio ha esplicitato la posizione delle associazioni ambientaliste: supporto alle comunità locali nell’analisi della Cnapi e dell’applicazione dei criteri con cui sono state individuate le aree “potenzialmente idonee”, ma «questo non significa che si possa lasciare tutto dove sta: gli impianti di Saluggia, Trino e gli altri siti temporanei devono essere smantellati al più presto».
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