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13 Dicembre 2018 - 10:49
Dopo il disastro discarica ecco il disastro CHIND. Come con le ciliegie: un disastro tira l’altro. Il fallimento della Chivasso Industria S.p.a. è già stato dettagliatamente esaminato e sviscerato sui mezzi di comunicazione locali, non stiamo quindi a ripetere fatti e dati già noti. Invitiamo eventualmente il lettore ad informarsi, qualora non lo avesse già fatto.
Le responsabilità personali, legate a cattiva gestione, alle opportunità perse e agli eventuali reati, sono già venute fuori o lo saranno a breve. Un grosso errore è stato poi perdere le ghiotte occasioni degli insediamenti Ikea, Amazon e Decathlon: i treni vanno presi quando passano, attenderne altri è vano. Attendiamo il responso dei magistrati che stabiliranno i soggetti cui, con amara ironia, potranno dire grazie i creditori e i cittadini chivassesi che ci hanno rimesso un bel po’ di soldi. Gli stessi soggetti potranno essere ringraziati, ancora più amaramente, anche dai disoccupati che vedevano in CHIND una preziosa possibilità d’impiego a fronte del sempre più desolante panorama economico chivassese. Cosa può perdere ancora Chivasso? Non ci si stupirebbe se, a breve, qualche cinese facesse una generosa offerta per l’esclusiva dei nocciolini. A Settembre alcuni si sono lamentati perché la presentazione della omonima festa si è tenuta a Torino. Ma forse è andata bene: il rischio grosso era di averla a Pechino! Ma oltre alle responsabilità personali, esistono quelle politiche, ben più gravi e determinanti. Queste non le stabiliranno i magistrati, ma toccherà ai cittadini elettori. E quelli chivassesi, se saranno di buona memoria alle prossime elezioni, non potranno sbagliarsi. Non c’è stato infatti cambio di amministrazione comunale: quelli di adesso sono della stessa parrocchia di quelli di prima, hanno sempre gestito loro CHIND S.p.a, ora S.r.l per risparmiare tardivamente qualche spicciolo. Magari con la speranza che la parsimonia di oggi faccia dimenticare gli sprechi di ieri? Quindi è certo: non ci si può sbagliare ad attribuire le responsabilità politiche.
Se per i prossimi anni a livello nazionale qualche speranza di cambiamento/miglioramento ci potrà essere, spread e UE permettendo, sarà purtroppo difficile che l’ultima dea faccia visita a Chivasso: è cambiato poco o nulla.
La situazione peggiorerà ulteriormente ed i sempre più numerosi ipermercati, sul cui fronte l’amministrazione comunale va invece alla grande, chissà cosa dovranno inventarsi per incassare i sempre più scarsi euro dalle tasche dei chivassesi. Ma siccome si avvicina Natale e vogliamo essere buoni, per quanto lo si possa in politica, ai signori della parrocchia di cui sopra vogliamo lanciare un salvagente. Li invitiamo caldamente a darsi da fare su un altro fronte, forse ancora più importante e strategico, sul quale potrebbero in parte riscattarsi: la stazione di interscambio con l’Alta Velocità nel nodo ferroviario e stradale di Chivasso, conosciuta come Porta Canavese-Monferrato (PCM). La Lega chivassese, convinta della bontà del progetto e dell’impatto positivo sui territori interessati, grazie all’interessamento dei propri rappresentanti a Roma, lo sta facendo anche a livello nazionale. E grazie ai nostri consiglieri in Regione, anche in quella sede a giorni presenterà un’interrogazione sul progetto PCM.
Lo studio di fattibilità del progetto sarà a breve nelle mani dell’assessore regionale Balocco, comparrocchiano dei signori suddetti: chissà allora se questo potrà favorire il buon esito della PCM, recuperando così parte dell’immagine della parrocchia stessa, in questi tempi non proprio al massimo splendore?
Enrico Bettini, per conto del Direttivo Lega di Chivasso
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