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25 Luglio 2018 - 11:09
A 4 anni dall'insediamento l'assessore alla Sanità Saitta si presenta in Consiglio regionale senza numeri precisi sul reale stato delle liste d'attesa nelle ASL piemontesi. Una figuraccia esportata anche a Roma. Al Ministero della Salute, impegnato nella riduzione dei tempi su scala nazionale, per il Piemonte sono stati inviate tabelle con alcune timide azioni poste in essere dalle ASR che dimostrano le difficoltà della Regione e la mancanza di una regia complessiva per l'intero territorio. Gli unici dati concreti su cui ragionare provengono dallo studio “Liste d'attesa = diritti negati” realizzato da IRES su mandato delle organizzazioni sindacali e pubblicato nel dicembre scorso. Dall'analisi emerge una riduzione complessiva dei servizi erogati (visite e prestazioni mediche) alle quali però corrisponde, paradossalmente, un generale innalzamento dei tempi d'attesa. Queste sono le conseguenze evidenti della mancanza di personale nelle varie ASL piemontesi, frutto delle mancate sostituzioni dei pensionamenti. Da questo ne deriva una crescente mobilità verso il privato puro o verso le regioni confinanti dove i sistemi sanitari funzionano meglio. Chiederemo nel prossimo Consiglio regionale, con un ordine del giorno, l'attivazione di strumenti di analisi e rendicontazione pubblica delle liste di attesa, nonché un piano di comunicazione ai cittadini delle modalità di prenotazione e funzionamento della sanità piemontese.
Davide Bono
Consigliere regionale M5S
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