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26 Aprile 2018 - 11:42
Sostenitori del progetto della Stazione Porta del Canavese: da sinistra Beppe Vijno e Carlo Fontana
Riceviamo e pubblichiamo il comunicato congiunto di Identità Comune e Sempre Avanti rispetto all’incontro a Roma dell’11 aprile scorso dal vice ministro Nencini per la “Stazione Porta del Canavese”.
Come associazioni non possiamo che essere soddisfatte che – per il bene del territorio e delle centinaia di migliaia di cittadini che lo abitano – il progetto della stazione Porta Canavese-Monferrato abbia mercoledì 11 aprile a Roma fatto un significativo passo avanti nel percorso verso la sua realizzazione. Inutile ripetere gli innumerevoli vantaggi dell’integrazione di un accesso all’Alta Velocità (che ormai con oltre 70 milioni di persone trasportate nel 2017 rappresenta un mezzo di trasporto non più elitario ma di massa) nel nodo ferroviario di Chivasso: un servizio per un territorio vasto e popoloso, un volano per lo sviluppo dei territori ed il potenziamento delle ferrovie regionali, una maggiore sostenibilità del sistema ferroviario globale. Non comprendiamo e non accettiamo la generalizzazione espressa nel comunicato della Giunta Regionale circa una sorta di “guerra di campanile” fra noi sostenitori del progetto della stazione Porta Canavese-Monferrato e gli amministratori che hanno presentato l’ipotesi di Carisio. Sia il documento dei 101 Sindaci del Chivassese, del Canavese e del Monferrato, sia il convegno svoltosi a Chivasso il 15 gennaio scorso, sia le dichiarazioni pubbliche, riportate ad esempio dai servizi del Tg3 Piemonte, nostre e degli amministratori dei nostri territori, sia la documentazione che abbiamo realizzato e distribuito non hanno mai attaccato altre realtà progettuali, anzi abbiamo sempre sostenuto che la stazione AV nel nodo di Chivasso si integra con quella di Novara: la prima al servizio della fascia dal Canavese (e Valle d’Aosta) al Monferrato e la seconda per il Piemonte orientale. Abbiamo invece letto sull’edizione biellese de La Stampa online una serie di articoli molto aggressivi nei confronti del nostro progetto con toni da chiamata alla “guerra fra territori” e rivendicazioni di primogenitura.
Anche in questa sede non cediamo a queste provocazioni e ci limitiamo ad osservare che una scelta, come indica il comunicato regionale, fra Chivasso e Carisio, non può che configurarsi prima di tutto come una scelta tra l’accesso alla stazione AV per mezzo del treno (attraverso le linee regionali) o solo per mezzo dell’auto, per il semplice ed evidente fatto che uno è un nodo ferroviario e l’altro invece solo un nodo stradale. Inoltre è ovvio che mentre la localizzazione della stazione AV a Chivasso si integra con quella già da tempo pianificata a Novara, quella di Carisio la esclude perché risulta alternativa ad essa.
Sarà sicuramente prezioso il contributo del Politecnico ed auspichiamo che l’analisi dei costi/benefici si ponga nella prospettiva dell’integrazione del trasporto, specie ferroviario, e non ripeta l’errore della cosiddetta lunetta ferroviaria di Chivasso che, per un’errata e superficiale valutazione, ha rischiato di snaturare un nodo ferroviario senza produrre alcun vantaggio
Beppe Vijno
di Sempre Avanti
Carlo Fontana
di Identità Comune
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