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17 Novembre 2017 - 09:17
Buongiorno direttore,
le rubo poche righe a seguito delle dichiarazioni dell’ex assessore Buo rilasciate sulle pagine del vostro giornale.
Resto sempre molto perplesso quando qualcuno si erge a paladino della verità assoluta perché come per tutte le merci di valore, la verità è spesso contraffatta. (James Cardinal Gibbons)
Concordo con Claudia Buo quando dice che la strada di chi ammette i propri errori è sicuramente lodevole. Ma non è questo il caso. Anche perché se il mio fosse stato un tentativo di redenzione, l’avrei invitata a camminare insieme in questa direzione dove di sicuro ci sarebbe stato spazio anche per lei. Magari strada facendo avrebbe capito che pensare di scaricare la responsabilità di un progetto e di decisioni condivise su di un solo individuo, far pensare che possa esistere un lato oscuro in una vicenda di cui si è discusso in ogni sede possibile e immaginabile, come ha tentato di fare lei, non è solo antipatico ma alquanto deplorevole, ed è quanto di più lontano ci sia dal mio essere e pensare alla politica.
Il progetto WastEnd nasce da una scelta collegiale e non certo da un singolo. Le azioni intraprese in quel dato momento storico sono state il frutto di decine di riunioni fatte all’interno ed all’esterno della maggioranza di cui, se non ricordo male, faceva parte anche Claudia Buo. Sono il frutto di tante serate passate con l’intera coalizione e con il PD a discutere, modificare, rivedere e condividere un progetto importante che tutti noi abbiamo portato avanti nella convinzione che il riciclo di materia fosse, la strada da percorrere per il recupero dei rifiuti. La linea politica non nasce da chi si alza per primo al mattino. La linea da seguire è sempre stata dettata e condivisa con le altre forze politiche dal sindaco in primis e dagli assessori e consiglieri in secundis. Abbiamo perso nel tragitto un pezzo della coalizione, pur rimanendo invariata la composizione del consiglio comunale, ma chi è rimasto, lei compresa, ne ha spostato la filosofia e l’esigenza, ne ha condiviso i contenuti, le difficoltà e le preoccupazioni come per tutti i progetti che abbiamo messo in campo come amministrazione. Ogni azione, riunione, intervista o telefonata sul progetto in questione è stata preventivamente discussa e concordata con Ciuffreda in maniera formale o informale, compreso la mia partecipazione al tavolo ambientale della Leopolda (mai stato sul palco) che ricordo non essere luogo di decisione politica per il Paese.
Asserire oggi da parte mia di essere in linea con la scelta fatta dall’attuale amministrazione, di cui lei fa parte, non è un tentativo di smarcarsi anzi è un voler sottolineare che le mutate condizioni economiche del proponente, oltre alla sicurezza delle vasche e molto altro ancora, facevano parte dei paletti predisposti da Ciuffreda, Pipino e Corcione. Anche questi condivisi dall’intera coalizione. Probabilmente apprendere che quei paletti sulla sostenibilità economica ed ambientale fossero scritti anche da me, nel tentativo di tutelare la cittadinanza tutta, e senza chissà quale sotterfugio, darà un duro colpo all’ex assessore, ma come dicevo in premessa spesso la verità viene tal volta contraffatta.
Se nella mia intervista avessi voluto in qualche modo scaricare la responsabilità del progetto sul sindaco, forse non gli avrei attribuito il ruolo di colui che prende le redini in mano di una situazione complessa, per la città e la porta avanti come è giusto che faccia un primo cittadino, ma del resto ogni racconto assume diverse sfaccettature a seconda del narratore e delle sue visioni della vita. Evidentemente nella sua verità l’assessore Buo ha voluto vedere chissà quale atto di lesa maestà nei confronti dell’ex Sindaco per il quale nutro profonda stima, con cui ho lavorato fianco a fianco per cinque lunghi anni, e che ho avuto modo di ringraziare più volte, anche pubblicamente, per l’occasione che mi è stata offerta. Concordo con la Buo che il comportamento dell’ex sindaco cercava anche di tutelare, come fatto in altre occasioni per altri assessori, in qualche modo l’immagine del suo assessore affinchè una scelta di tanti non ricadesse su di un singolo. E’ da lui infatti che ho imparato che la squadra va difesa, ed è proprio sul tema della ciclabile di Via Ceresa che mi sono assunto responsabilità che mi hanno sottoposto per diverso tempo alla gogna mediatica pur nella consapevolezza generale che quel progetto era stato bocciato proprio dal sottoscritto.
Non mi pare poi che nell’intervista mi attribuisca meriti personali nell’operazione di recupero crediti voluta dall’amministrazione Ciuffreda, atto n.165 del 23/06/2016 in cui ero presente, ma ho sottolineato come l’operazione sia stata voluta da tutti coloro che facevano parte proprio di quella compagine di governo. Cito testualmente: “Noi abbiamo assegnato all’avvocato il compito di recuperare i crediti…”. Ora il noi nel vocabolario del neo consigliere Buo forse assume il ruolo di plurale maiestatis, ma per tutti gli altri rappresenta una pluralità di persone che insieme prendono una decisione, NOI appunto. Che l’attuale amministrazione evochi a se l’operazione è assolutamente corretto. Infatti come detto al giornalista, le modalità con cui riscuotere il dovuto saranno state concordate, come è normale, con chi governa in questo momento.
Francamente caro direttore l’interpretazione dei fatti data dalla signora Buo e il suo goffo tentativo di addossare l’intera responsabilità del progetto al sottoscritto non rendono certo merito alla sua grande capacità politica. Dalle poche righe scritte traspare semmai un tentativo maldestro di mascherare il livore di una qualche bruciante sconfitta politica.
Sono certo che l’ex assessore saprà in futuro scegliere con maggior oculatezza le sue parole evitando scivoloni e cadute di stile come queste che poco si addicono a chi nutre grandi ambizioni politiche.
Massimo Corcione
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