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06 Novembre 2017 - 11:49
Sulla base degli atti del Comune, pubblicati da pochi giorni nell’albo pretorio, proviamo a immaginare come possono essere andate le cose. Il 3 agosto si presenta a Palazzo Santa Chiara la dottoressa Marina Vitale, dello studio Anthemis di Leini, e deposita una relazione fitostatica sulle condizioni dei 17 tigli di corso Galileo Ferraris di fronte all’ingresso dell’ospedale. Il “committente” della relazione è la società Maves srl, che da anni ha in appalto la gestione del verde pubblico in città. La relazione segnala che 8 dei 17 alberi costituiscono un pericolo e ne consiglia l’abbattimento. Si trovano nella classe maggiore di pericolosità, la “classe D/estrema”. Tutto confermato da documenti successivi del Comune: quei tigli sono “pericolosi per la pubblica sicurezza”, la relazione li classifica “a rischio alto”, e quindi vi è “l’urgenza di procedere agli abbattimenti”.
Cosa avrebbe dovuto fare il Comune? Andiamo a buon senso: assessori e tecnici avrebbero dovuto precipitarsi precauzionalmente a transennare l’area. Prima che un ramo cadesse in testa a qualcuno. La Maves non è un tale che passa per caso a Palazzo Santa Chiara. E’ di casa, si occupa del verde chivassese da un mucchio di tempo, l’appalto le è stato rinnovato più volte, e quindi supponiamo che amministratori e tecnici la considerino attendibile. Il sindaco ha lavorato con la società nei 5 anni da assessore ai lavori pubblici, e sono stati parecchi gli interventi sugli alberi: il viale lungo il canale Cavour, la piazza di Castelrosso, il Parco Mauriziano, ecc... ecc...
Invece no. Non ci risulta che il Comune abbia preso immediati provvedimenti. Se sbagliamo, rettificheremo.
Come mai il Comune non si è mosso? Forse ha fatto una verifica e ha stabilito che l’allarme era infondato o esagerato? Niente affatto. Anzi, l’ha preso molto sul serio. Tant’è vero che mette subito al lavoro i tecnici comunali, questi elaborano un progetto definitivo-esecutivo e la giunta lo approva il 12 ottobre con la delibera n. 232. La relazione fitostatica di Vitale e Maves fa parte degli allegati tecnici. La delibera richiama esplicitamente “la Relazione fitostatica di 17 esemplari arborei … a firma del tecnico forestale paesaggista dott.ssa Marina Vitale dello Studio Associato Anthemis, redatta il 03/08/2017, nella quale si evidenzia la pericolosità di diversi esemplari arborei per la sicurezza pubblica e si consiglia l’abbattimento dei tigli ammalorati”. I tecnici del Comune ricordano che “l’indagine fitostatica eseguita il 03/08/2017… classifica a rischio alto la presenza di gran parte dell’alberata...”. La giunta conclude che la delibera è “immediatamente eseguibile… stante l’urgenza di procedere agli abbattimenti, conseguenti alle indagini fitostatiche”. Sì, certo, ma non era urgente già il 3 agosto?
Però l’amministrazione non ha sprecato il tempo. In due mesi ha elaborato un bel progettino da 55.000 euro: non solo la sostituzione degli alberi, ma addirittura la realizzazione di “un viale tutto nuovo. Un viale nobile con pavimentazione in porfido per i pedoni, all’altezza di trasformarsi nel biglietto da visita della città per coloro che arrivano da est e per chi si dirigerà verso l’ingresso nobile dell’Ospedale Civico”.
Un tono tripudiante che stona con la sobrietà alla quale la nuova amministrazione ci ha abituati in questi quattro mesi anche nella comunicazione. Oltretutto, il “nuovo ingresso per coloro che arrivano a Chivasso da Est” proprio non c’era nel programma elettorale di Castello. E non c’era nemmeno questa bella spesa di 55.000 euro.
Il progetto è stato elaborato dall’ufficio tecnico, velocemente e in periodo di ferie. Ma non era sotto organico? Tanto che il progetto definitivo della mirabile pista ciclabile di corso Galileo Ferraris è stato affidato a professionisti esterni al costo di 8.000 euro. Però si vede che in Comune hanno dovuto lavorare di corsa: si sono dimenticati delle rastrelliere per le biciclette. Si sente la mancanza di Massimo Corcione, che nell’amministrazione precedente si preoccupava di favorire l’uso della bici. Come in via Ceresa.
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