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13 Ottobre 2017 - 08:50
Cerrato Edoardo, vescovo di Ivrea
Un ricorso contro il Vescovo di Ivrea, Monsignor Edoardo Cerrato, finito dritto dritto sulla scrivania di Papa Francesco.
A firmarlo è nientepopodimenoche il chivassese Ferruccio Bogetti, commercialista molto noto ed editorialista del “Sole 24 Ore”.
“Zorro”, così conosciuto per le sue battaglie a difesa dei poveri contribuenti contro le pretese ingiuste di agenzie delle entrate e di uffici tributi dei Comuni del torinese, questa volta ha messo nel mirino la Diocesi eporediese.
Sentite un po’ qua.
Ferruccio Bogetti in questi anni ha conseguito titoli ecclesiastici in teologia, bioetica e in diritto canonico.
Per la precisione il 19 giugno 2015 ha conseguito il “Master of Arts” in “Diritto Canonico ed Ecclesiastico Comparatoresso” presso l’Istituto Internazionale di Diritto Canonico e Diritto Comparato delle Religioni della Facoltà di Teologia di Lugano ed il 20 giugno scorso ha conseguito la licenza in Diritto Canonico Orientale presso la Facoltà di Diritto Canonico Orientale del Pontificio Istituto Orientale di Roma.
“Sono l’unico laico della Diocesi di Ivrea ad avere la Licenza in Diritto Canonico Orientale, cioè delle chiese cattoliche orientali, e per le quali San Giovanni Paolo II nel 1990 ha promulgato il codice dei canoni delle Chiese Orientali”, spiega, con orgoglio, “Zorro”.
Ma il suo desiderio è quello di diventare “Avvocato Rotale”, ossia avvocato presso il Tribunale Apostolico della Rota Romana. Per coronare il suo sogno deve studiare tre anni, ma è necessario presentare il “nihil obstat” del proprio ordinario diocesano.
In pratica, una dichiarazione dove il Vescovo attesta che non ci sono ostacoli perché Ferruccio Bogetti possa frequentare lo Studio Rotale. Da qui la richiesta alla Curia Diocesana.
“E’ stata una lunga via Crucis - inforca il commercialista di Chivasso, che vive a Casalborgone -. Mi sono rivolto il 24 ed il 25 giugno alla Segreteria della Curia della Diocesi di Ivrea. Il 28 giugno al Vescovado della Curia della Diocesi. Poi ho incontrato il Vescovo il 1 luglio. Il 4 luglio ho scritto al Vicario Generale della Diocesi di Ivrea, il quale, dopo aver sentito il Vicecancelliere Chiabotti, mi ha fatto parlare al Cancellerie don Cuffia,che, sua volta, mi invitava a rivolgermi al Vicario Generale. L’11 luglio mi ha scritto il Vicario Generale Massimo Ricca Sissoldo, più o meno così: ‘In merito alla Sua pratica, so che il Vescovo ha parlato con don Davide Smiderle: credo sia opportuno sentire lui...’”.
“Nei giorni successivi don Davide Smiderle mi dice che avrebbe provveduto a sentire il Vescovo, essendo di Sua competenza, il rilascio dei documenti, E così sia...”. Amen.
Per farla breve un girotondo tra cinque campane. Da qui l’arrabbiatura di Bogetti. “Il 4 settembre ho spedito una raccomandata formale per la ‘messa in mora’ e lo scorso venerdì un ricorso straordinario a Papa Francesco, che dovrà decidere contro Monsignor Cerrato - aggiunge Zorro -. Dopo novanta giorni si forma il ‘silenzio-rigetto’, che deve essere impugnato ne successivi quindici giorni. Ho invocato il diritto allo studio che spetta ad ogni fedele ai sensi del canone 229 del codice canonico. Ed ancora la Dignitas Connubii ove secondo il canone 105 anche i laici possono diventare Avvocati Rotali”. Anche lo Studio Rotale è stato coinvolto come parte del processo a livello di “litisconsorzio”.
“Non è la prima volta che ricorro - conclude Bogetti, facendo una promessa -. Nel 2003 mi ero già rivolto al Papa contro il Rettore del Seminario di Torino, Don Sergio Baravalle. Dopo un anno è arrivato come Visitatore Apostolico il Vescovo di Arezzo. Ed ha decapitato i vertici del Seminario! Se Papa Francesco accoglierà il ricorso, assisterò gratuitamente tutti coloro che hanno grane con i chierici”.
In ogni caso la controversia non si fermerà in ambito canonistico, ma passerà anche alle aule del Tribunale per il danno di immagine che Bogetti reclama.
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