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CHIVASSO. Lezioni di inglese al Green Grain con Grinto

CHIVASSO. Lezioni di inglese al Green Grain con Grinto

Non si ferma l’incessante organizzazione di “eventi” al Parco del Po. Giovedì 12 ottobre si svolgerà il “Green Grain”. Il mattino nel Grinto Eco Village, e il pomeriggio alle Vallere. Tra parentesi, il decreto n. 44 del 26 giugno autorizzava il Parco a organizzare l’evento insieme a Grinto, con cui sarebbe stata sottoscritta una “convenzione”. Ma il decreto n. 48 del 26 settembre 2016 approva una convenzione con la Abrate Tour srl. Ora, Grinto e Abrate sono la stessa società o ci sono due convenzioni distinte, una con Grinto e l’altra con Abrate? Con la giornata Green Grain il Parco partecipa alla Assemblea Mondiale del WDO, cioè “la World Design Association, l’associazione internazionale che promuove il design”. Che c’entra con i compiti del Parco del Po? D’accordo, nel mondo tutto si tiene e un collegamento si può sempre trovare. Ma allora il Parco potrebbe tranquillamente pescare qualche buona ragione per usare le proprie strutture nell’organizzazione dei meeting dell’Associazione Filatelica o dei Collezionisti di Marmitte Sfondate ecc. ecc. Cosa sia Green Grain prova a spiegarlo la locandina. Lasciamo volentieri ai lettori la fatica di comprendere: “La giornata si compone di 3 sessioni: CITY SIGNS (mattina), DESIGNATION (pomeriggio) e DE.GU.CRE (sera), comprensive di un seminario, una tavola rotonda, varie esposizioni di oggetti di interior design e opere d’arte, proiezioni video, visual 3d, degustazioni a km 0 e happening musical-coreutici per riflettere intorno ai temi delle rigenerazioni territoriali, dell’agricoltura e degli spazi aperti dentro e intorno alle città”. Chiaro no? Forse non è tutto da buttare. Le locandine fanno largo uso dell’inglese, il dialetto ancora parlato dai vecchi delle nostre colline e che merita di essere valorizzato come una eccellenza del territorio: eco-friendly, heritage, green design, Urban Eco Village, City Signs, interior design, Grinto Food Experience, ecc. Invece di spendere soldi per inviare i figli a studiare l’inglese a Londra le famiglie potrebbero mandarli ad assistere agli eventi del Parco del Po. Sarà veramente utile l’evento? Apporterà conoscenze utili al territorio?  Potrebbe, se gli illustri conferenzieri ne avessero il tempo… In realtà, ad ognuno sono concessi dieci minuti. Dalle 9,30 alle 18 circa parleranno ben trenta relatori, ai quali vanno aggiunti i saluti dei politici (Enzo Lavolta e Silvio Magliano), dei partner (IREN, SMAT, GTT, DECATHLON), più l’introduzione e la moderazione della “curatrice indipendente” Monica Mantelli Nucera. Si sa come vanno queste cose: dieci minuti di intervento si riducono a cinque, se togliamo gli applausi, i saluti, le strette di mano, le autopresentazioni, il frontale tra il relatore che si alza e quello che arriva per sedersi, e i “prova prova” sussurrati nei microfoni. Come si possono trattare adeguatamente argomenti indubbiamente importanti come quelli elencati nella locandina in cinque o sei o sette minuti? Giriamo la domanda ai politici che verranno a fare “passerella” legittimando l’evento. Non sono previsti interventi dei sindaci e nemmeno del commissario Roberto Saini.                         P.M.

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