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27 Settembre 2017 - 08:48
Antonello Ghisaura
Si è presentato con l’aria di uno che “col cavolo che a me la tessera non me la danno...”. E invece gli han detto no. Proprio a lui. Proprio a Massimiliano Tantillo.
“Che ognuno si iscriva al circolo suo”, gli ha più o meno risposto il commissario Antonello Ghisaura, dandosi un tono. Quindi? Quindi lui che è di Montanaro, a ben vedere, un circolo ce l’ha.
Punto e a capo!
Niente tessera a Tantillo (che pure si era candidato alla carica di consigliere comunale a Chivasso) e neppure a due di Aramengo d’Asti. Congelati, al fondo, di un elenco di nuovi iscritti non ancora tesserati, ma che lo saranno appena arriverà la terza “ondata” di nuovi moduli.
Questo per assaporare un po’ quel che si sta vivendo nel Partito Democratico in vista del congresso per la segreteria cittadina in programma sabato 21 ottobre, dalle 16 alle 22 di sera. La sezione - simsalabim - è infatti passata, nell’arco di sole due settimane, da 104 vecchi iscritti a 251 (s’intende esclusi i due di Aramengo).
Altro che quello striminzito 15%, previsto da una direttiva interna per evitare assalti alla diligenza delle truppe cammellate...
Il calcolo è presto fatto aggiungendo alle prime 46 nuove tessere, le successive 15 di Lauriano in deroga alla deroga, poi le ultime 70 raccolte sabato scorso in deroga alla deroga della deroga, più i 16 dell’ultima ora che la tessera ancora non ce l’hanno ma gliela daranno in deroga alla deroga delle deroghe derogata.
Niente deroga, invece, per i due di Aramengo, che salvo ripensamenti, se ne staranno anche loro come Tantillo di Montanaro a casa loro.
Il bello deve ancora venire e arriverà con la costruzione delle liste, composte da un minimo di 12, in perfetta parità di genere, collegate ai due candidati, Massimo Corcione da una parte (figlio non riconosciuto dell’ex sindaco Libero Ciuffreda) e Pasquale Potenza dall’altra, pronto a svestire i panni da chierichetto, con la benedizione di Don Davide Smiderle, per il bene del partito. Il primo senza alcun dubbio renziano, il secondo senza alcun dubbio orlandiano, almeno stando a quel che dichiarano di aver votato al “nazionale”.
“Eh no! - s’alza subito in piedi Potenza -. La mia è una candidatura trasversale, nata nell’ambito di un gruppo di lavoro al quale ha collaborato anche Antonella Ortalda, che è renziana... Se non si è arrivati ad una candidatura unitaria è per la rigidità di chi non ha messo in discussione la propria...”.
Per il resto, e almeno per Potenza, di truppe cammellate, all’ultimo banchetto organizzato in sala consigliare non se ne sono viste e le nuove iscrizioni rappresenterebbero “un’ottima risposta della cittadinanza...” giustificata e “un po’ drogata” da un congresso che vede due candidati contrapposti.
Insomma, lui, quelli che si sono presentati dicendo “Mi manda Gianna” proprio non li ha sentiti. E neppure si è accorto di un forte incremento degli iscritti da Casalborgone, paese natale dell’assessore regionale Pentenero, che peraltro a Chivasso, non c’è cieco che non si sia accorto abbia fatto un po’ il bello e il cattivo tempo negli ultimi 15 anni .
“Qualcuno forse sì, forse quattro - trasecola, ma non troppi - Comunque non ho visto gli autobus. D’altra parte Chivasso è un circolo territoriale. ...”
Non autobus ma macchinate.... Ne è convinto Massimo Corcione, con il dente avvelenato sulle regole, cambiate, a tesseramento in corso, anche in conseguenza di un ricorso presentato in fretta e furia, da alcuni consiglieri comunali e qualche assessore.
“E’ singolare che abbiano scritto che i primi 46 fossero schierati da una sola parte - inforca -. Adesso ci dicano di chi sono quelli che si sono aggiunti. La Federazione ci dica un po’ la sua. Non si può pensare che si riaprano i giochi perché una parte non aveva capito quali erano le regole che poi sono state cambiate fino a dare a qualcuno non solo la possibilità di essere in corsa ma pure in vantaggio. Diciamo che non si erano abbastanza organizzati e si è dovuto dare loro più tempo per organizzarsi? Diciamo che si è dato loro in mano il pallone e stan facendo di tutto per vincere la partita con i falli? E’ così che funziona un Partito Democratico? Dopodiché, sai che c’è? C’è che io mi presenterò con un mio programma e con le mie idee. Loro con un segretario in continuità con Gianni Pipino che a nostro avviso non è stato all’altezza della situazione per cinque anni. Spero nel confronto e non voglio fare la battaglia contro qualcuno ma per qualcosa...”
Qual è la morale?
Semplicemente non c’è. E non potrà mai esserci in un partito delle deroghe letteralmente spaccato in due e che passa da 104 a 251 tesserati. Resta lo scontro, ufficialmente apertosi tra il peone Massimo Corcione e Pasquale Potenza che è un po’ l’avatar della potentissima Gianna Pentenero.
Senza alcun dubbio, uno scontro destinato a passare alla storia.
Ci voleva l’ultima ciliegina e ce la mette il commissario Ghisaura.
“E’ vero - commenta con l’occhio furbo - Ai tavoli qualcuno si è presentato dicendo che lo mandava Gianna e qualcun altro però ha detto che lo mandava Massimo...”. E meno male che non ci si è aggiunto pure Picone. Fosse stato così si poteva almeno dare a sta segreteria un’importanza diversa da quella che in realtà potrà mai avere. La verità? La verità è che questo scontro sembra davvero costruito sul nulla come in effetti contano le segreterie cittadine da qualche decennio a questa parte. Insomma, una prova muscolare senza alcun senso...
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