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CHIVASSO. Non si gioca, rissa sfiorata al parco

Si sono date appuntamento per protestare contro le violenze subite e per chiedere un nuovo regolamento, le mamme che venerdì pomeriggio si sono ritrovate ai giardinetti di via Po, a Chivasso. Parliamo della stessa “Chivasso città dei Bambini” tanto sponsorizzata, ma che poi manda i suoi civich a strappare la palla di mano a dei bambini che manco ci stavano giocando, sotto gli occhi attoniti dei genitori. Pallone strappato e sequestrato, proprio come si fa con i corpi di reato. Le mamme hanno provato ad opporsi e a momenti venivano pure arrestate.

E’ successo giovedì pomeriggio nel parchetto di via Po. Un anziano, stufo di veder correre il pallone di qua e di là, in barba ai divieti, ha chiamato i vigili urbani. Sul posto è arrivata una pattuglia ed è scoppiato il finimondo quando è stato sequestrato un pallone ai ragazzi.

Hanno chiesto le generalità di tutte. Se la sono presa con donne e bambini. Che eroi!” ci spiegano all’ombra delle grandi piante dei giardinetti. “Si sono accaniti in particolare con una di noi”, raccontano. Si tratta di Annamaria Uslenghi che ha rischiato di finire al comando per essersi intromessa a difesa di quei bambini che non sono neppure figli suoi.

Abbiamo visto tutto anche noi - spiegano alcune ragazze del parco -. Stavano anche arrestando una mamma! E’ stata una scena tremenda. Quei bambini non stavano facendo niente eppure i vigili sono arrivati e gli hanno strappato il pallone di mano. Con cattiveria. Se lo sono portato via. Non si fa così”.

Ecco: non si fa così. E quel che le madri stigmatizzano sono proprio i modi.

Luisa Agnolazza si è sentita addirittura minacciata da uno dei due agenti intervenuti: “Volevo fare qualcosa per difendere mio figlio quando quel vigile gli ha tolto di mano la palla. Il bambino era seduto e non faceva niente di male. Quando ho cercato di parlargli per farmi ridare il pallone si è voltato contro di me dicendomi con tono spregiativo: “Tanto l’ho inquadrata”. E allora? E’ una minaccia?”.

Di sicuro Luisa non si è fatta intimorire e la mattina dopo è andata al comando della Polizia municipale per farsi ridare il pallone del figlio. “Non me l’hanno voluto ridare. Mi hanno risposto che è sequestrato e non possono restituirlo. Senza altre spiegazioni. Ma che modi sono questi? Sequestrato fino a quando? In attesa di cosa? E soprattutto: per quale motivo?”.

La stessa mattina altre due mamme, Jessica del Regno e Annamaria Uslenghi  si sono rivolte al Sup: “Abbiamo chiesto di incontrare il comandante dei vigili. La dipendente è stata gentilissima e ha subito inoltrato la mail con la nostra richiesta al Comando. Adesso aspettiamo la chiamata”.

Quello che le mamme chiedono è innanzitutto un chiarimento su quell’intervento vissuto da loro come una vera e propria violenza e poi nuove regole su quel parchetto: “Questo è il parco dei divieti: la bici no, il pallone no. C’è gente che passa i tempo a guardare quel che succede lì dentro e chiamare vigili e carabinieri per ogni minima cosa. Il sindaco deve intervenire e dare la possibilità ai bambini di poter fruire a pieno l’unico parco giochi del centro cittadino. D’estate questa è un po’ casa nostra e ci teniamo davvero che tutto possa funzionare. Una delle proposte è quella di recintare una porzione di parco giochi lasciando i bambini liberi di giocare a palla senza disturbare”.

Intanto massima disponibilità da parte del comandante della polizia municipale, Michele Cassano, ad incontrare le mamme.

Siamo intervenuti per una segnalazione di litigio tra genitori e chi si sentiva disturbato dal gioco del pallone. Gli agenti hanno solo applicato il regolamento di polizia urbana della città di Chivasso. La palla verrà restituita, ma il genitore deve qualificarsi assumendosi automaticamente la responsabilità del mancato controllo del minore. In questi casi si può anche valutare l’applicazione della sanzione che va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500 euro. Voglio incontrare queste mamme per poter spiegare loro le regole che disciplinano il regolamento di polizia urbana. Siamo invasi dalle segnalazioni di persone che segnalano continua inosservanza del regolamento, dalla presenza dei cani, ai bambini che portano dentro la bici a quelli che giocano a pallone. Questo in generale su tutto il territorio cittadino”.

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