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CHIVASSO. La Tirumapifort sfiora l’impresa

CHIVASSO. La Tirumapifort sfiora l’impresa

Ettore Capello

La Tirumapifort non riesce a scongiurare la retrocessione in serie C. Ettore Capello e compagni, sconfitti 4-2 nell’andata del secondo turno di playout del campionato nazionale di serie B in casa della Canottieri Lazio,  devono compiere un’autentica impresa per ribaltare le sorti della serie. Obiettivo sfumato per un soffio, in virtù del 3-3 finale conquistato sui campi del Tennis Club Tescaro Chivasso. La Tirumapifort, squadra costretta dal regolamento federale a far giocare per tutto il campionato due ragazzi del 2001 sia in singolare che in doppio, scende così di categoria, ma i suoi componenti devono essere orgogliosi di quanto fatto in campo, lottando fino all’ultimo su un palcoscenico così prestigioso.

Nel ritorno con la Canottieri Lazio, i punti chivassesi portano la firma del solito Capello e di Mohcine Roudami, entrambi vittoriosi nei rispettivi singolari, e di Capello in doppio con il giovanissimo Andrea Actis. Niente da fare in singolare per lo stesso Actis e per Marco Zappoli e in doppio per quest’ultimo insieme a Roudami.

Il presidente Mario Capello è amareggiato: “La nostra formazione è stata costretta a far giocare per tutto il campionato nazionale di serie B due ragazzi del 2001 sia in singolare che in doppio da un regolamento di una Federazione che oggi non è stata in grado di assicurare la presenza di un arbitro di sedia in uno dei due doppi decisivi per la permanenza in serie B, a causa del forfait di due arbitri su tre dovuto ad impegni personali. Viene da domandarsi a cosa servano le designazioni ufficiali di un giudice arbitro e di ben tre arbitri di sedia notificate alle società ospitanti entro il giovedì che precede l’incontro da parte della apposita sezione arbitrale, quando poi due arbitri su tre abbandonano l’incarico dopo i singolari.

Di fronte ad un tale scenario i giocatori della Tirumapifort debbono sentirsi fieri di aver resistito e combattuto in questo tempo contro avversari che si sono frapposti non solo sul campo. Nessuno potrà togliere loro la soddisfazione di aver mantenuto per un biennioin serie B nazionale una compagine di Chivasso con un nome un po’ strano e che gioca sui campi lungo il canale Cavour”.

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