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22 Marzo 2017 - 09:20
Una foto d'archivio della discarica di Chivasso
La discarica fa ammalare di cancro? A dispetto delle ufficialità, parrebbe di sì. Lo hanno raccontato, comprensibilmente furiosi, alcuni abitanti della frazione Pogliani intervenuti all’ultima riunione della Lega Nord in vista delle amministrative chivassesi. I disagi causati dalla discarica, oltre a quelli evidenti ed innegabili dovuti al puzzo, all'inquinamento, alla modifica peggiorativa del paesaggio, alla creazione di gas etc., sarebbero quelli, ben più gravi, sulla salute, bene primario ed imprescindibile per tutti.
L’elenco dei deceduti e degli ammalati per tumore fra i 124 abitanti della frazione, snocciolato dalla battagliera Margherita Rosso che guidava i poglianesi, impietosisce e commuove, ma fa a pugni con l’asettica e pilatesca conclusione delle analisi medico-statistiche: gli abitanti della frazione sono troppo pochi per poterne dedurre valide evidenze scientifiche sulla correlazione tra discarica e malattie tumorali.
Insomma: par di capire che, se volessimo aver la prova che una discarica faccia aumentare le malattie tumorali, dovremmo costruire la prossima nel bel mezzo di una popolosa città ed aspettare l’esito dello studio medico-statistico. Con la speranza di non dover poi attendere i 100 anni che la Chiesa impiegò per dar ragione a Galileo Galilei, oppure i 50 circa che sono stati necessari per accertare che il fumo fosse dannoso alla salute. Che nel dubbio, invece, prevalga la saggezza! Se si ha il sospetto che qualcosa faccia male, la si eviti quanto prima.
A fronte di questo quadro preoccupante c’è da domandarsi quale sia stato il ruolo delle passate amministrazioni comunali, di quella attuale, e quale possa essere quello della futura. Quale sia stato e possa essere quello della Procura della Repubblica, soprattutto in merito agli esposti, presentati a detta di alcuni intervenuti, circa quelle che paiono evidenti irregolarità della discarica per le distanze non rispettate da abitazioni e canali.
Ed i chivassesi, sono sufficientemente informati e consapevoli del rischio discarica? Sono consapevoli che, a causa dello sfondamento in atto delle vasche 1 e 2, e di quello prevedibile per le altre, l’inquinamento della falda acquifera durerà decenni? La risposta emersa dalla riunione è stata “no”: i chivassesi non sembrano appieno consapevoli.
Ecco perciò che una forza politica come la Lega Nord, che ha come slogan “Prima gli italiani!”, nel caso “Prima I chivassesi!”, non possa esimersi dal prendere in carico il problema, sensibilizzando la popolazione e studiandolo a fondo per proporre soluzioni definitive o, almeno, di contenimento, restando aperta a ogni valida soluzione che provenga dai cittadini o dalla moderna tecnologia.
L’obiettivo strategico è quello di bonificare definitivamente il sito. Non esistendo una soluzione ideale priva di inconvenienti, al momento attuale la tecnica più adatta, a giudizio della Lega Nord chivassese, appare il Landfill Mining (http://www.aspireco.it/recupero-discariche.html). Essa permetterebbe di bonificare e recuperare i volumi della discarica, ottenere energia mediante la termovalorizzazione della frazione organica dei rifiuti ed effettuare il riciclo dei materiali inorganici.
Enrico Bettini, Lega Nord
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