A sinistra il Vescovo Monsignor Cerrato con don Davide Smiderle
E’ tutto confermato. Vittorio Sgarbi sarà a Chivasso, venerdì prossimo, 1° aprile, intorno alle 10. A chiamarlo, nei mesi scorsi, è stato Don Davide Smiderle, per quell’idea che da qualche tempo gli frulla per la testa: dare al Duomo di Santa Maria Assunta la campata destra che gli manca e che non fu mai costruita per questione di soldi. Ci sono già i progetti realizzati da un amico architetto (tale Antonio Stramal) e la Diocesi di Ivrea, nella persona del vescovo Monsignor Edoardo Cerrato, avrebbe già messo sul piatto i soldi necessari per acquistare e poi abbattere l’edificio a fianco, ex proprietà dell’immobiliare San Bernardino di Mario Bonardo. Qualcosa come un paio di milioni di euro. L’operazione non fa una grinza, ma il carteggio, per poter ottenere il via libera dalla Soprintendenza, dovrà giocoforza essere corredato da una ricerca storica, da qui l’idea di contattare il famoso critico televisivo. E Vittorio Sgarbi poteva anche dire di no e invece con piacere ha accettato l’invito, non foss’altro che del nostro Duomo si era innamorato, in tempi non sospetti quando alcuni anni fa, chiamato dalla Pro Loco L’Agricola, aveva celebrato il pittore cinquecentesco Defendente Ferrari e la sua “Deposizione”. “Mi ricordo del Duomo - si è subito messo a disposizione Sgarbi - Mi ero fermato parecchi minuti ad ammirare la sua facciata...”.
IL duomo oggi
Il duomo "domani"
Storia del Monumento
Da un punto di vista storico la decisione di costruire il Duomo nasce ai tempi del Marchese del Monferrato Teodoro II della dinastia dei Paleologi, nel 1415. La costruzione proseguì con il successore Giovanni Giacomo, che fu marchese tra il 1418 ed il 1445. Giovanni Giacomo però, gravato dalle spese militari connesse alla sua politica espansionistica, già dal 1425 si trovò nell'impossibilità di continuare a finanziari i lavori, che ad un certo punto si bloccarono e della seconda campata, quella di destra per l’appunto, non se ne fece più nulla. La chiesa, anche se incompiuta, fu consacrata nel 1429 dal vescovo d'Ivrea Giacomo de Pomariis mentre il campanile venne terminato nel 1487. Aggiungiamo una chicca che fa riferimento proprio al campanile. Originariamente culminava con un'alta guglia ottagonale costituita da una struttura in legno ricoperta con lamine metalliche (di qui il soprannome scherzoso dato ai Chivassesi di facia ‘d tòla, faccia di latta, che ancor oggi si conserva). La guglia venne distrutta dai francesi, a colpi di cannone, durante l'assedio del 1705 e al suo posto, nella seconda decade del Settecento, venne innalzata l’attuale cella campanaria. Bene. Don Davide, finita la campata, vorrebbe mettere le mani anche su questa cosa qui e sono in corso trattative, già in fase avanzata, con l’Amministrazione comunale che ne è proprietaria. In particolar modo con l’assessore Claudia Buo, suo amica e grande artefice, insieme ad alcune associazioni del territorio, della raccolta fondi per il tetto. Per Buo un’occasione d’oro, per passare alla storia come “quella che ha fatto rialzare il campanile”. Chapeau. Vittorio sgarbi è già stato a?Chivasso in occasione del restauro della “Deposizione” del pittore cinquecentesco Defendente Ferrari. Correva il 23 aprile del 2004. Nella foto è con gli allora assessori Giorgio Tappero e Alessandro Germani
vittorio sgarbi
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