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23 Aprile 2015 - 21:55
Denunciato dalla ex per stalking. Carlo Emanuele Bosio, di Chiaverano, è stato assolto. Perché il reato non era contemplato dalla legge, per quanto riguarda il periodo tra il marzo del 2007 ed il marzo del 2009 (lo stalking è stato introdotto solo successivamente nel codice penale) e perché "il fatto non sussiste" relativamente al periodo tra il 2009 ed il 2010. Questa la sentenza pronunciata, venerdì scorso, dal giudice Claudia Colangelo del Tribunale di Ivrea, che ha accolto così appieno la tesi difensiva, sostenuta dal brillante avvocato Leo Davoli.
Bosio era accusato di aver messo in atto comportamenti persecutori nei confronti della ex, Caterina Rosselli. La donna aveva sporto denuncia e si era costituita parte civile con l'avvocato Maria Luisa Rossetti. Aveva riferito di continui sms, al punto che aveva dovuto cambiare numero di telefono. E poi di pedinamenti, al lavoro, e sotto casa. Un'ossessione tale, da parte dell'ex compagno, che per mesi l'aveva costretta a vivere nel terrore, rendendole anche difficile costruirsi una vita nuova con il nuovo compagno.
Secondo le ricostruzioni Bosio se l'era addirittura presa con l'allora vigilessa del Comune di Chiaverano, Silvia Panelli. Niente a che fare con le vicissitudini amorose dell'imputato. La ex dipendente aveva dovuto riferire, semplicemente, alcuni fatti, relativi ad una questione assicurativa per un sinistro automobilistico, da cui sarebbe emersa la personalità dell'imputato, piuttosto insistente, aggressivo e testardo, anche fuori dall'ambito familiare.
Il Pm aveva chiesto la condanna di Bosio ad otto mesi di reclusione. L'avvocato Davoli ha fatto però presente che i fatti risalivano a sette anni fa. "Magari sì, saranno state delle condotte moleste- ha evidenziato l'avvocato – ma nel 2007 il reato non esisteva, evidentemente la persona offesa, memore dell'assoluzione di Bosio davanti al Giudice di Pace, ha cercato poi in sede penale di ricostruire gli atti percecutori, ma nel 2010 quei fatti non si erano più verificati".
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