CERESOLE. Smog: inquinate anche le montagne, colpa della sabbia sahariana. Il livello di pm10 si è decuplicato. Oggi massime fino a 22 gradi. La sabbia sahariana trasportata fin sulle Alpi dal vento ha fatto impennare la quota di polveri sottili sulle montagne del Piemonte. Lo hanno registrato le stazioni di Arpa (Agenzia regionale per la protezione ambientale): ai 1.637 metri di Baceno-Alpe Devero la concentrazione di pm10 in due giorni è passata da una media di 9 microgrammi al metro cubo a un picco di 92 mcg; andamento analogo è stato osservato a Ceresole Reale (Torino). Intanto oggi è stata un'altra giornata di stampo primaverile in Piemonte con massime oltre i 20 gradi nelle zone di pianura e bassa collina: il picco a Nizza Monferrato (Asti) dove è stata raggiunta la temperatura di 22 gradi; quasi 21 nel centro di Torino, 21 ad Albano Vercellese, 20 a San Damiano d'Asti. L'alta pressione dovrebbe cedere da domani, riabbassando di qualche grado le temperature e riportando qualche debole nevicata da 1.500-1,600 metri in su.
Smog: le Regioni del Bacino Padano chiedono un incontro urgente al Governo
Le Regioni appartenenti al Tavolo del Bacino padano (Veneto, Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna) chiedono una riunione urgente al governo per preparare il confronto con la Commissione Europea sulle procedure d'infrazione legate al superamento dei limiti nella qualità dell'aria. Gli assessori regionali all'Ambiente Gianpaolo Bottacin (Veneto), Raffaele Cattaneo (Lombardia), Matteo Marnati (Piemonte) e Irene Priolo (Emilia-Romagna), al termine di una riunione che si è svolta oggi, hanno trasmesso al ministero dell'Ambiente e alla presidenza del Consiglio dei Ministri, l'elenco degli impegni assunti in risposta alla sentenza di condanna. "Tuttavia, serve al più presto un incontro per garantire il necessario raccordo istituzionale e assicurarsi l'impegno del Governo - spiegano gli assessori -. Le Regioni hanno inoltre condiviso le misure e le iniziative poste in atto per rispondere alla Commissione Europea a fronte della procedura d'infrazione in atto al fine di accelerare l'implementazione dei propri piani. Iniziative che guardano non solo alla mobilità, ma anche ad azioni che comprendono la riduzione delle emissioni in agricoltura, nel riscaldamento degli edifici, l'efficientamento energetico, le combustioni all'aperto, le misure temporanee ed i controlli". "Queste misure di carattere regionale - hanno concluso gli assessori all'Ambiente - vanno messe a sistema e necessariamente integrate con iniziative di competenza statale per il miglioramento della qualità dell'aria che possono essere ricomprese anche nel Piano nazionale di ripresa e resilienza. Oltre alle azioni servono infatti le risorse".
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