Ancora polemiche a Ceresole, durante la seduta di consiglio del 27 settembre, sulla scelta di non introdurre la TASI. Una scelta che era stata effettuata dalla passata amministrazione su iniziativa della minoranza e che – ha ricordato il sindaco Basolo – ha comportato la rinuncia ai 135.00 euro che sarebbero dovuti arrivare dall’IREN. “Visto che avete tanto criticato quella decisione, avreste potuto “rimediare” – ha affermato il capogruppo della minoranza attuale Durbano – C’è tempo fino al 30 settembre”. Gli ha replicato il sindaco: “Introdurla adesso significherebbe applicarla a tutti. Se in fase di voto si fosse valutato meglio… Io sono per meditare prima di prendere le decisioni. Non siamo a favore di una detassazione a priori, bisogna esaminare le diverse situazioni”. In discussione c’erano il Regolamento sulla IUC ed il Piano Finanziario presentato dalla Teknoservice. “Qualche Comune – ha spiegato il segretario Corsini - ha votato tre regolamenti diversi ma, visto che si tratta di un’unica imposta costituita da IMU, TASI e TARI, la maggior parte la scelto la strada del Regolamento Unico e così abbiamo fatto anche noi. D’altra parte dovevamo provvedere solo per la TARI visto che quello per l’IMU era già stato stabilito e che quello per la TASI per quest’anno non serve”. Votandosi “in toto” la minoranza ha deciso di astenersi non essendo stata accolta una sua proposta. Sul Piano Finanziario presentato dalla Teknoservice si è discusso a lungo. Rispetto allo scorso anno la spesa totale prevista per il Comune di Ceresole si è dimezzata: da 65.000 a 31.000 euro. All’apparenza si tratta di una buona notizia (tranne che per i gestori dei campeggi, fortemente penalizzati) ma in realtà non c’è molto da sorridere per i contribuenti: d’ora in poi, infatti, le spese per la Raccolta e lo Smaltimento dei Rifiuti dovranno essere sostenute interamente dai cittadini mentre prima i Comuni potevano accollarsene una parte (non è chiaro se per Ceresole fosse il 30%, come ha sostenuto il sindaco, o il 17% come ha affermato Durbano rifacendosi alla Relazione di Fine-Mandato). Entrambi si sono invece mostrati convinti che lo scorso anno la Teknoservice, appena subentrata, avesse esagerato le cifre per cautelarsi. Non sono mancate le rimostranze dell’una e dell’altra parte sulle carenze del servizio e sulla ripartizione dei costi. “Facciamo le pesate reali! – ha auspicato il capogruppo di opposizione – E’ normale che la Raccolta ed il Trasporto costino meno della bollettazione?”. Accolta in parte la sua proposta di rateizzare la TARI. “Lo avevamo escluso perché così si aumentano i costi per l’emissione delle bollette – ha detto il sindaco – Tuttavia potremmo farlo per chi deve pagare somme consistenti”. A Ceresole un errore contabile sull’Iva... Riunione di consiglio il sabato pomeriggio e riconvocazione urgente per il martedì successivo. Dov’è accaduto? A Ceresole. Per quale motivo? Per rimediare ad un errore contabile. La seduta di sabato 27 settembre si era tenuta regolarmente, era durata quasi due ore e mezza, era stata vivace ed interessante ma i consiglieri si sono dovuti riunire nuovamente tre giorni più tardi per approvare quel che in prima battuta si era dovuto rinviare. A Ceresole sembra essere una prassi quella di ritrovarsi a votare su documenti di Bilancio poco chiari o che contengono degli errori: era accaduto nella seduta di metà agosto ed è successo nuovamente. Ad accorgersene era stato il capogruppo d’opposizione Mauro Durbano. Si stava discutendo sulla TARI (coefficienti, pesate, tariffe) quando aveva dichiarato: “Non possiamo approvare il documento così com’è. Il 10% di IVA va calcolato sui 31.000 euro che si prevede di versare alla Tecnoservice, non sui 42.000 totali previsti per i Rifiuti: non puoi conteggiare l’IVA sul lavoro dei cantonieri . E’ un errore contabile anche abbastanza grossolano, dal mio punto di vista”. Dopo un’iniziale riottosità ad affrontare l’argomento (“Quello che dici è da verificare” - aveva ribattuto il sindaco Basolo – Se per tre ore, una mattina, mando i cantonieri a pulire le strade invece che a tagliare l’erba , il taglio dell’erba devo farlo eseguire da una ditta esterna pagando l’IVA”) tutti si erano resi conto che il problema c’era. E da quel momento si era discusso sui modi per rimediare all’errore. Dapprima la minoranza aveva proposto di approvare solo il totale senza la ripartizione tra le varie voci ma il segretario aveva spiegato che non era possibile: bisognava dunque rinviare la trattazione di quel punto e nel frattempo provvedere a rettificare le cifre. Solo che il termine di legge per l’approvazione era il 30 settembre (ovvero il martedì successivo). Riunirsi il lunedì era impossibile perché occorreva far modificare il documento dagli uffici comunali mentre il martedì sera il segretario sarebbe stato impegnato con altri due consigli già programmati e durante il giorno non tutti potevano garantire la propria presenza. Così si era proceduto ad una consultazione tra i presenti (e ad una telefonica con gli assenti) per essere certi di poter raggiungere il numero legale. L’errore contabile sulla TARI non era stato l’unica sorpresa della seduta: in apertura la minoranza si era astenuta sugli Equilibri di Bilancio (punto sul quale di solito si vota tutti a favore) perché c’era un Avanzo di 500.000 euro che nessuno sapeva bene cosa fosse… ed essendo sabato pomeriggio non si potevano chiedere lumi alla ragioniera del Comune.
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