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20 Settembre 2018 - 15:07
Strade sterrate, erba che invade la carreggiate e una casa praticamente militarizzata. No, non siamo in una base militare ma sulla collina di Castiglione, per l’esattezza, in strada San Martino, la zona ostaggio da quindici mesi di una frana.
Le strade di collina, infatti, nell’ultimo anno sono state cauterizzate da numerosi eventi franosi che le hanno messe a dura prova. Le piogge, hanno causato non pochi smottamenti, alcuni risolti altri ancora irrisolti. L’amministrazione sta lavorando per portare a termine tutti i lavori per garantire la messa in sicurezza del territorio.
Non tutto, però, sfila via così velocemente. Per le strade di proprietà comunali, infatti, i problemi sono pochi.
Per le strade vicinali, invece, i passaggi burocratici sono più complicati e spesso finiscono per dilatare i tempi.
Ed è proprio questo il caso di Strada San Martino che da mesi attende un intervento da parte del comune dopo la frana del giugno 2017. La situazione, ad oggi, è a dir poco comica: l’amministrazione, subito dopo l’evento franoso, ha posizionato due jersey all’inizio della strada per evitare l’ingresso nella via. Saranno serviti? Macché, nemmeno il tempo di metterli che qualcuno ha pensato bene di spostarli e oggi (in plastica) si trovano ai lati della carreggiata delimitando l’ingresso di Strada San Martino. I residenti, quindi, passano a due passi dalla frana. Cosa diversa, invece, per i mezzi che raccolgono l’immondizia: loro si calano in retromarcia nell’unica parte asfaltata di Strada San Martino.
Ma non è tutto: è in corso, infatti, una diatriba tra i residenti e il comune. I primi, nella persona di Riccardo Travers, dicono che la strada è classificabile come “Strada vicinale ad uso pubblico”, quindi i lavori comprerebbero al comune, l’amministrazione, invece, dal canto suo, sostiene che la strada sia privata e ci sia la necessità di creare un aconsorzio.
“Il punto - spiega Travers - è che qui il comune ha sempre fatto lavori senza mai chiederci nulla, hanno messo il guard rail, i tubi dell’acqua, del gas, hanno addirittura asfaltato un pezzo di strada senza chiederci nulla e invece adesso se ne escono fuori con la storia del consorzio. Senza contare che nessuno ci ha mai convocato in comune per parlare di questo ipotetico consorzio. Ma poi, di quale strada privata parliamo? Nella delibera del 1965, che classifica le strade della città, la strada di “Bric Paluc” (dalla Strada Comunale di San Martino al confine di Baldissero) è indicata fra quelle vicinali di uso pubblico. Ci va una bella faccia tosta a dire che non è pubblica!”.
Diversa, evidentemente, la versione del sindaco Roberto Pignatta che ha più volte ricordato come la via sia privata e non pubblica, evidenziando come in attesa dei lavori di sistemazione delle frana i residenti possano comunque arrivare a casa con una via alternativa.
“Di quale via parla il sindaco? - continua Travers - ci metto il triplo del tempo con l’altra strada, anche l’ambulanza quando c’è stata necessità ha fatto il tratto di strada che dovrebbe essere chiuso”.
Ma non è tutto: per vivere qui, infatti, oltre alle frane bisogna fare attenzione alla sicurezza. Proprio per questo il signor Travers, dopo un brutto episodio capitato qualche anno fa, “Mi ritrovai un uomo sul balcone”, ha deciso di “militarizzare” i confini della sua abitazione con il posizionamento di telecamere praticamente ovunque. In cucina, proprio di fianco al tavolo, è posizionato una televisione che, in tempo reale, trasmette le immagini che arrivano dal sistema di videosorveglianza.
Insomma, vivere in collina non è facile e molto spesso tocca arrangiarsi tra una strada franata e la necessità di sicurezza.
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