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RIVARA, DALLA SCUOLA PITTORICA AL CASTELLO CULLA, DELL’ARTE CONTEMPORANEA

RIVARA, DALLA SCUOLA PITTORICA AL CASTELLO CULLA, DELL’ARTE CONTEMPORANEA

Andriollo, sindaco

L’ottava tappa della rubrica “Venerdì dal sindaco” torna nelCanavese, a Rivara, dimostrando ancora una volta la ricchezza del patrimonio culturale e naturale del Piemonte. Nella parte medievale del castello, circondato da un parco di 45.000 metri quadrati che si estende su di un’intera collina e domina il paese, è conservato il piccolo studio che ospitò nella seconda metà dell’800 i pittori della Scuola di Rivara, un gruppo di paesaggisti che di fatto anticiparono il movimento degli impressionisti francesi. Il cenacolo era guidato da Carlo Pittara e ne facevano parte tra gli altri l’architetto e pittore portoghese Alfredo d’Andrade, Vittorio Avondo, Federico Pastoris, Ernesto Rayper e Casimiro Teja, ai quali si aggiunsero numerosi altri artisti, tra cui Eugenio Gays. Alcune tele che riproducono la vita agreste e i dintorni di Rivara ornarono le sale del castello, altre furono esposte nella Villa Pola, in località Pianca. Oggi nel centro del paese, ma anche sotto i portici e dentro il parco della Villa Ogliani, sede del Municipio, alcuni pannelli ripropongono i quadri dei pittori della Scuola di Rivara proprio nei luoghi da loro ritratti. Di questo piccolo museo a cielo aperto, che richiama una bella pagina della storia dell’arte pittorica piemontese e merita di essere ammirato (lockdown permettendo), va orgoglioso il Sindaco di Rivara,Roberto Andriollo, che sottolinea il legame tra la scuola pittorica di Rivara e la villa costruita dal banchiere Carlo Ogliani, uno dei più ricchi uomini di finanza del Regno di Savoia, che di Carlo Pittara era il cognato. Il Municipio è ospitato nell’edificio di gusto neoclassico progettato dagli architetti Formento e Tealdi, circondato da un vasto parco con alberi secolari censiti come monumentali, che l’amministrazione comunale utilizza per iniziative rivolte alla popolazione. Il castello, grazie all’attivismo dei suoi proprietari Franz e Davide Paludetto, è divenuto un centro di arte contemporanea di livello internazionale, con i suoi spazi espositivi che ospitano artisti italiani e stranieri, ma anche collezioni permanenti e mostre temporanee. Già gli edifici del castello di per sé costituiscono un patrimonio interessante e per certi versi unico: il castello vecchio e quello nuovo sono la testimonianza del passato di Rivara, comprendendo architetture medievali e due torri d'angolo. La parte più antica del maniero fu sede del Tribunale della Santa Inquisizione, presso cui si celebrò, nel 1474, il processo alle quattro masche di Levone. Nello spazio del castello di Rivara è possibile ammirare quella che si può definire come la prova generale del Borgo medievale di Torino. Negli anni in cui il castello era di proprietà del banchiere Ogliani, larchitetto Alfredo d'Andrade realizzò in scala 1:1 una nuova ala del castello, che avrebbe poi ispirato la realizzazione del Borgo medievale di Torino in occasione dell’Esposizione internazionale del 1911. Rivara è una città d’arte, ma è anche una realtà attiva e proiettata al futuro, con numerose associazioni vivaci e operative. Il sindaco e la sua squadra hanno idee e progetti da realizzare e sono carichi di entusiasmo. Ma quanta passione ci vuole per fare il sindaco di un piccolo Comune, in questi tempi così difficili? “Passione ce ne vuole tanta, ma è un compito facile. - commenta il sindaco Andriollo - Basta avere amore per il proprio paese. Io faccio il sindaco proprio per questo. Potrei andare in pensione e stare tranquillo. Lo faccio perché credo in questo paese: Rivara ha grandi potenzialità e se si vive meglio a Rivara vuol dire che vivo meglio anch’io”.
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