Si è laureato, in Scienze Politiche, Gabriele Defilippi, che nel gennaio 2016, quando aveva 22 anni, uccise la sua ex insegnante 49enne Gloria Rosboch di Castellamonte, delitto per cui è stato condannato, in via definitiva, a 30 anni di carcere. È arrivato sul furgone della polizia penitenziaria nel garage sotterraneo del Campus 'Luigi Einaudi', a Torino, e alle 10, nella Sala Rossa, ha discusso, davanti alla commissione, una tesi sulla figura dell'imprenditore Adriano Olivetti, che gli è valsa la proclamazione a dottore con una votazione di 105 su 110. "Un lavoro di taglio storico su un archivio di Olivetti, sulle sue esperienze e sulle sue idee di comunità", ha spiegato Franco Prina, responsabile del Polo universitario penitenziario di Torino. Ad assistere alla discussione della tesi c'erano il fratello di Gabriele e la madre, Caterina Abbatista, assolta dall'accusa di concorso in omicidio ma condannata a 12 mesi per il concorso della truffa ai danni della Rosboch. Quei 187 mila euro che l'insegnante di Castellamonte consegnò al suo ex allievo in cambio della promessa di un futuro insieme in Costa Azzurra. Il 13 gennaio 2016 Gloria Rosboch scomparve. Il suo corpo fu ritrovato un mese dopo, il 19 febbraio, in una discarica a Rivara Canavese. L'autopsia confermò che era stata strangolata: la donna si era accorta di essere stata truffata, voleva indietro il denaro e venne uccisa dal giovane, condannato in via definitiva a trent'anni, mentre il suo complice, Roberto Obert, a 18 anni e 9 mesi. Defilippi, che aveva confessato il delitto, in cella ha cominciato a studiare e nel 2017 si è diplomato, per poi iscriversi alla facoltà di Scienze Politiche. Gli studi sono diventati la sua nuova vita, come aveva sottolineato nel dicembre 2018 prima della sentenza d'appello, quando aveva chiesto perdono per l'omicidio, "perché - aveva detto - spero di essere una persona migliore". Così ha seguito le lezioni dal carcere due-tre volte alla settimana. "Ha fatto un bellissimo percorso di studi - racconta Marta Dotti, tutor didattica - Un percorso importante che garantisce una crescita personale. Siamo soddisfatti e continueremo a seguire Gabriele per la laurea magistrale". Il tribunale di sorveglianza, che gli aveva concesso il permesso di discutere la tesi in presenza, aveva dato il suo assenso anche per un piccolo rinfresco per festeggiare il traguardo raggiunto. Ma non ci sono stati brindisi. Solo gli abbracci della madre e del fratello. Poi è stato scortato al garage ed è ripartito verso il penitenziario. Dove Gabriele Defilippi deve finire di scontare la sua pena.
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