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15 Febbraio 2021 - 17:01
“LA CERAMICA ABBRACCIA IL CARNEVALE”: la mostra è visitabile presso il Centro Congressi “Piero Martinetti” fino al 21 febbraio
Niente Carnevale quest’anno, da nessuna parte: tra le conseguenze della pandemia vi è anche questa. Ci sono località nelle quali, vista la modestia delle sfilate che vi si tenevano, l’assenza della manifestazione è passata pressoché inosservata ed altre nelle quali il vuoto viene percepito pesantemente sia dalla popolazione che dagli operatori commerciali. E’ il caso di Ivrea.
In mezzo ci sono cittadine come Castellamonte, in cui il Carnevale era importante pur senza rappresentare il perno della vita collettiva. Il suo mancato svolgimento non è un dramma irrimediabile – sono altri i problemi delle persone, qui come dovunque - ma pesa, dispiace. Nel 2020 aveva rischiato di “saltare” per problemi organizzativi e si era rimediato all’ultimo momento ma solo la prima parte delle manifestazioni si era potuta svolgere; quella di chiusura, il mercoledì delle Ceneri, era stata annullata. Quest’anno nessuna incertezza dato che da mesi si sapeva come sarebbero andate le cose.
Per ricordare in qualche modo la ricorrenza si è fatto quel che si poteva: molti negozi hanno esposto in vetrina i costumi dei personaggi principali; su qualche edificio sono stati issati i drappi dei rioni. Il Comune e la locale Associazione Artisti della Ceramica (presieduta da Livio Girivetto) con il patrocinio della Città Metropolitana e dell’Associazione Italiana Città della Ceramica, hanno organizzato una piccola mostra nell’atrio del Centro Congressi “Piero Martinetti”, simile a quella dei presepi nel periodo natalizio e dal titolo emotivamente coinvolgente: “La Ceramica abbraccia il Carnevale”.
Ad accomunare le due esposizioni sono gli artisti (pressapoco gli stessi allora ed ora), il materiale utilizzato e la possibilità di osservare le opere esposte soltanto dall’esterno, attraverso le vetrine. Diversi invece i soggetti rappresentati: sacri quelli, questi profani.
Nella mostra “La Ceramica abbraccia il Carnevale” sono esposte piccole sculture che rappresentano personaggi e rappresentazioni del Carnevale castellamontese ma soprattutto di quello eporediese.
Ecco le caricature di Nicola Mileti, cerimoniere nella manifestazione di Castellamonte, e del giornalista Dario Ruffatto, “Re Pignatun” nel 2003: le ha create Angelo Pusterla, in terracotta non dipinta com’è nel suo stile. Ecco il piatto del Carnevale 2019, disegnato da Guglielmo Marthyn e realizzato da Maurizio Grandinetti , la piccola scultura “Rogo del Re Pignatun” di Brenno Pesci e “L’allegro giullare” di Maria Teresa Rosa.
A stuzzicare la fantasia degli artisti è stato però soprattutto il Carnevale di Ivrea con la sua Battaglia delle Arance. C’è chi l’ha interpretata in chiave simbolica, come Anna Torriero e Maria Teresa Rosa, e chi in maniera più realistica come Grandinetti e Pesci. Diversi i tipi di ceramica utilizzati – nel primo caso la terracotta, nel secondo la ceramica smaltata – ma molto simile il modo in cui la battaglia viene descritta.
Nella scultura di Grandinetti gli aranceri a piedi, ammassati come fanti mandati all’assalto, si protendono verso i carri dai quali si sporgono i loro avversari, meglio protetti dalla posizione sopraelevata e dalle pesanti protezioni. Gli uni e gli altri sono accomunati dal colore omogeneo della terracotta, sul quale spicca l’arancione vistoso dei frutti, appiccicati soprattutto su teste, braccia, schiene degli assalitori. Altrettanto e forse ancor più drammatica la rappresentazione di Pesci, che utilizza tinte forti e lucide: gli aranceri dei carri, scuri e minacciosi, con braccia e mani enormi, lanciano con precisione i loro “proiettili”; gli altri, di dimensioni minori e colorati di giallo chiaro, stramazzati al suolo sotto i feroci colpi, protendono braccia e mani – anche in questo caso sproporzionate - nel disperato tentativo di ribaltare l’esito dello scontro. Più distensivi i Pifferi di Marthyn ma anche la <Vezzosa Mugnaia> di Mara Tonso, sebbene immortalata nell’atto di incitare la folla alla rivolta mentre alle sue spalle sventolano le bandiere storiche dei rioni.
Completano la piccola esposizione una serie di manifesti del Carnevali passati ed il testo della canzone-marcia della “Bela Pignatera”, scritta da Giuseppe Perotti e musicata da Mario Nuvola nel 1971.
La mostra sarà visibile fino al 21 febbraio.
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