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18 Ottobre 2018 - 12:03
Pasquale Mazza sindaco di Castellamonte
È stato approvato dal consiglio comunale di Castellamonte il nuovo Regolamento Edilizio: approvazione avvenuta all’unanimità ma solo dopo un’ampia discussione. Al centro del confronto tra la maggioranza e le opposizioni il tema del possibile contrasto fra il Regolamento Comunale e quello Regionale ma alla fine tutti hanno concordato che, in casi del genere, è la norma dell’ente superiore a prevalere per cui, in caso di conflitto, si dovrà procedere –come ha precisato l’assessore all’Urbanistica ed all’Edilizia Privata Marco Bernardi – “ad una Modifica (dove possibile) oppure ad una Variante”.
Un altro aspetto sul quale si è dibattuto è quello concernente le modalità di scelta della Commissione Edilizia. I suoi componenti saranno sei, verranno nominati dalla giunta e dovranno possedere specifiche competenze, comprovate tanto dai titoli di studio che dall’attività svolta, oltre che essere iscritti ad un Ordine Professionale. Ci dovranno essere un architetto od un ingegnere esperto di acustica ed uno di tematiche energetiche; un geometra per l’aspetto catastale, un geologo… Secondo il consigliere dei 5 Stelle Paolo Recco “sarebbe più giusto che le nomine venissero fatte dal consiglio comunale in quanto si eviterebbe la politicizzazione” mentre il sindaco Pasquale Mazza ha assicurato che “ verranno effettuate nel modo più tecnico possibile. Anzi mi piacerebbe che, accanto a professionisti affermati, vi fossero anche uno o due giovani, così si farebbero un’esperienza”. Il suo auspicio non è stato condiviso da tutti e la reazione di Recco è stata assai vivace: “Non sulla nostra pelle!”.
Altra questione importante (non procedurale ma di sostanza) è quella riguardante i materiali prescritti per le ristrutturazioni nel centro storico. “Mi spiace che non sia stata inserita la ceramica come punto nodale” - si è crucciato Recco mentre Maddio ha ricordato che “c’è un Piano del Colore approvato. Per gli edifici di valenza storica entra anche nel dettaglio di infissi, serramenti, balconi”. Semmai il problema è se abbia senso prescrivere tetti in coppi (magari antichizzati) e serramenti in legno in quelle costruzioni che di storico non hanno nulla: “Ci sono nel centro storico edifici di pregio – ha detto Bernardi - ma anche condomini Anni Sessata e Settanta”. E’ prevista la possibilità di chiedere la deroga ma –ha affermato Maddio – “sfido a trovare un professionista che in Commissione accetti di farvi ricorso!”.
Quanto all’opportunità ed alle modalità per incentivare i cittadini ad inserire decorazioni in ceramica sulle facciate, potrebbe essere convocata tra qualche mese una conferenza dei capigruppo per ragionarci su ed eventualmente inserire un allegato che riguardi proprio questo aspetto.
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