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CASTELLAMONTE. Recco: "Noi siamo pronti per amministrare"

  Paolo Recco è tra gli esponenti più attivi del Movimento 5 Stelle nella Città della Ceramica. 59 anni, di origine siciliana, architetto nel comune di Montanaro, abita a Castellamonte da quando è arrivato, con la sua famiglia, per frequentare la quarta elementare, trascinati dal fratello che era attirato dalla locale scuola d’arte e dalla presenza di tante fabbriche visto che il papà era operaio delle fornaci. Recco ha praticato la libera professione per 15 anni e nel 2000 ha partecipato al concorso pubblico. “Una professione, che già di per sé - precisa - porta a trattare molti temi associati al territorio”. Ha cominciato ad essere attivista perché “mi sono reso conto che scrivere è l’unico modo di dire la propria opinione: qui non esiste un sistema che permetta al cittadino di esprimersi”. Ecco perché è tra i più attivi sui social dove non perde occasione per criticare l’Amministrazione. “L’obiettivo principale - sottolinea - sarà proprio quello di far partecipare il cittadino alle decisioni essenziali del territorio”. Recco è nel movimento dalla fine del 2012, ha seguito la candidatura di Pierre Blasotta a Ivrea, poi ha conosciuto Andrea D’Errico, portavoce del comitato di Castellamone. “E abbiamo cominciato a collaborare”. Allora, ci sarete alle elezioni 2017? Farò di tutto per esserci. Siamo impegnati con i gazebo tutti i sabati anche se l’amministrazione ha cercato di dissuaderci con una girandola di autorizzazioni per l’occupazione del suolo pubblico. I temi prioritari? La legge deve essere rispettata. E poi occorre dividere il potere amministrativo e il potere politico, permettere ai funzionari di lavorare in modo sereno. Si interverrà su tutti i regolamenti consiliari. Si attiverà il question time prima dei consigli comunali perché il cittadino possa porre domande direttamente dal pubblico. Cercheremo di realizzare la diretta streaming. Questione Asa/Teknoservice? Attualmente la gestione dei rifiuti è migliorata notevolmente. Sempre che il contratto di Teknoservice lo preveda (perché non abbiamo mai potuto vederlo) bisognerebbe pensare di più alla pulizia e allo spazzamento delle strade. Vorremmo far inoltre risparmiare quanto più possibile sulla Tari. Ma per fare questo bisogna avere la documentazione in mano. Dovrebbe essere sul sito internet ma non è mai stata pubblicata. Il conto oggi è salato ma avrebbe potuto esserlo molto di più (dai 77 milioni iniziali richiesti dal commissario Ambrosini si è scesi a 9 milioni di euro) e ci sono anche sindaci che non vogliono pagare… Di sbagli ne sono stati fatti tanti. Quando nessuno controllava, quando gli operatori si dedicavano ad allestire le casette di Natale invece di essere sul territorio. Chiaro che era quello era un pozzo di San Pancrazio per i voti. Vorrei sapere se in questi 9 milioni siano stati inseriti i cost mortem della discarica di Vespia, Abbiamo chiesto moltissime volte di pubblicare la rendicontazione delle spese e delle compensazioni ambientali. Il vicesindaco aveva promesso di inserire la documentazione. Mai fatto. I problemi di Castellamonte stanno nella gestione ordinaria. Riguardo al patrimonio e alla manutenzione che farete? Si fanno opere perché arrivano i contributi senza ragionare se servono al territorio. La manutenzione del patrimonio oggi non esiste. La nostra prerogativa è rendere l’ambiente pulito e consono all’immagine della Città della Ceramica. Un esempio: la palestra. La strada giusta non è la vendita. Non sappiamo a che punto sia l’iter ma sono contrario a farci  un palazzone quando potremmo ricavarci la sede dei vigili.  L’altra struttura abbandonata è l’ospedale vecchio. Svendere il patrimonio è l’ultima cosa che il movimento vuole fare. Tu sui social hai polemizzato anche sulla Mostra della Ceramica, perché? Secondo noi l’assessore alla cultura ha sbagliato progetto: la mostra dovrebbe essere nel territorio, come quindici anni fa quando era nelle piazze, nelle rotonde. Una volta c’era un ragazzo che si chiamava Nicola Mileti. Non andavamo a cercare un esperto come fossimo il Moma di New York. Siamo a Castellamonte, cerchiamo risorse adeguate al territorio e che siano del territorio. Non si deve parlare di ceramica dal 31 maggio al 31 settembre ma dal 1° gennaio al 31 dicembre. Emblematico è che a Castellamonte proponiamo il presepe con le statue di ghiaccio e non di ceramica: saranno belle, ma non è la nostra terra rossa. In merito al commercio? In tutta Italia si parla di favorire il negozio di vicinato. Noi a Castellamonte abbiamo il supermercato di vicinato. Avevo un progetto in mano che avrei regalato all’allora candidato sindaco Besso Cordero. Prevedeva una piazza, case, porticati, lo sviluppo naturale di un paese. Ed oggi ripartiamo da lì. E intanto scoppia il caso delle multe date per i manifestini ma il regolamento non è cambiato. E’ cambiata la ditta. Se i commercianti non sono stati particolarmente attenti, dall’altra l’assessore di turno, al cambio della ditta, avrebbe assolutamente dovuto informarli. Contrario ai parcheggi blu? Non è un tema così prioritario. Penso che si potessero evitare le strisce blu all’asilo o vicino la chiesa e al parcogiochi. Mi sembra soltanto vessatorio. E le scuole? Va prestata attenzione alla manutenzione ordinaria, se manca il cantoniere si incarichi una ditta. Della sicurezza delle scuole non si può discutere. Devono anche essere inclusive, e invece la questione dell’ascensore, per superare le barriere architettoniche, è diventata eccezionale. Che ne pensi del sindaco Mascheroni? Il testo unico dice che un sindaco che svolge una professione per cui si interessa al territorio non può occuparsi della gestione del territorio, per esempio non può occuparsi dei progetti relativi al piano regolatore. Invece il sindaco ha continuato a svolgere entrambi i ruoli a tempo pieno. Andremo a verificare eventuali conflitti di interesse, su questo non ci piove. Che cosa pensi dei conflitti interni alla giunta? Ci si è tenuti la sedia per stretta. Se non si condivide una linea bisogna prendere delle decisioni. La giunta sarebbe caduta, saremmo tornati ad elezioni prima. Un problema si risolve affrontandolo, non trascurandolo. Il quieto vivere non esiste in un’amministrazione e lo sbaglio più grosso finora è stato quello di personalizzare la politica. Il centro sinistra ha le sue colpe? In questi anni non poteva far altro che fare opposizione ma una cosa che poteva fare bene, e non l’ha fatta, è stato far conoscere al cittadino cosa accadeva. Se un cittadino non si presenta come uditore in consiglio comunale non sa cosa accade. Il risultato finora è stato solo un turn over tra i partiti. Tuttora si parla di campagna acquisti, delle persone, ma non si parla del programma. Se  ci sono tanti motivi di scontento com’è possibile che voi come Movimento fatichiate a trovare le persone che entrino in lista? Fatichiamo a trovare qualcuno che voglia metterci la faccia. A noi piacerebbe che i giovani si avvicinassero i giovani, noi ci stiamo provando. Tu pensi che il movimento potrebbe vincere a Castellamonte? E’ la prima volta per noi. Mi piacerebbe che i cittadini si chiedessero quali sono le ricette che le liste offrono. Noi senz’altro vogliamo dare una svolta. Il sistema non va bene ma il sistema si autotutela, se può. Noi stiamo formando un gruppo che non abbia conflitti di interesse, che sia preparato e che porti avanti l’interesse del cittadino.  
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