CASTELLAMONTE. In mostra la terra “universa” della ceramica
08 Giugno 2015 - 17:25
Mostra delle ceramica
Al tempo dei bilanci pubblici stretti nelle maglie rigide del patto di stabilità, è rimasta davvero l’unico evento scintillante di qualità e attrattività in questo nostro Canavese: così la Mostra della Ceramica di Castellamonte ha aperto i battenti sabato mattina per la sua edizione numero 55 che nell’anno dell’Expò ha fatto da collante anche per il bel progetto “Tre terre canavesane” il quale a sua volta ha già debuttato con grande successo lo scorso 9 maggio proponendo il “ Primo Mercato della biodiversità” a San Giorgio. Ora la… strategica e riuscita alleanza fra Castellamonte, Agliè e, appunto, San Giorgio, si concentra sui virtuosismi artistici della terra rossa, con un anticipo voluto sul consueto appuntamento di fine estate, che comunque tornerà per una sorta di replica suggestiva e frizzante dal prossimo 14 agosto per chiudere definitivamente il 6 settembre. Insolito pure l’orario delle 11 del mattino, dunque, per l’inaugurazione questa edizione 2015, che si caratterizza inoltre per una certa tendenza al …raddoppio delle proposte. Infatti nello stesso pomeriggio di sabato, alle ore 15, c’è stata una seconda inaugurazione per i punti Mostra di Casa Gallo, Casa Museo Famiglia Allaira, Castello e Centro ceramica Fornace Pagliero. La mattinata era stata dedicata invece agli altri tre dei 7 punti di esposizione: Palazzo Botton, il Centro Martinetti e il Liceo Artistico “F.Faccio”. A spiegare le ragioni di questo calendario così inconsueto ci ha pensato subito l’Assessore alla Cultura di Castellamonte, Nella Falletti, ormai incontrastata e riconosciuta “signora della Mostra” al cui timone si muove con successo e apprezzamenti quasi “bipartisan” dal 2007. “Abbiamo anticipato la data della manifestazione perché vogliamo in qualche modo attrarre visitatori dall’Expò di Milano e in effetti quest’anno la Mostra fa parte del progetto “Tre terre canavesane e qui ci sono i miei compagni di viaggio”. Infatti si alternano a salutare e ringraziare i Sindaci Andrea Zanusso di San Giorgio Canavese che sottolinea come questa iniziativa sia nata per essere “più strutturati e più efficienti” e il collega primo cittadino di Agliè Marco Succio gli fa eco sottolineando come si sia cercata una strada per abbattere il campanilismo che è un forte limite dalle nostre parti e perciò lui racconta come oggi si senta un poco castellamontese e confidi che il prossimo 11 luglio, per la notte di “Calici tra le stelle” i castellamontesi si sentano un poco alladiesi. Per inciso, sta davvero raccogliendo crescenti consensi e interesse questa sinergia dal nome suggestivo “Tre terre canavesane” tanto che viene spontaneo lodare lo spirito intraprendente di queste tre Amministrazioni di Comuni medio piccoli che hanno cercato di intercettare l’onda di pubblico e idee dell’Expò, così come invece non hanno fatto Cuorgnè e Rivarolo, grandi e un po’ intristite auto escluse da attività di rilievo collegate all’evento milanese. Tornando all’inaugurazione c’è stato spazio anche per un breve saluto del Sindaco Paolo Mascheroni che ha rilevato come per i 55 anni della Mostra si sia rifatto il trucco anche il pianterreno di Palazzo Botton, sempre più nobile dimora della ceramica locale e della sua storia. Parole di elogio colte e apprezzate anche quelle del consigliere Tarena, in rappresentanza della Città Metropolitana che ha voluto partire dal solenne incipit dell’opera “De natura Deorum” di Cicerone che recita “Ac principio terra universa…” per raccomandare di guardare nel suo insieme alla terra, collocata al centro del mondo e fiorita di fiori e frutti , così bella perché, ha continuato Tarena “ certamente di origine divina, ma anche animata e lavorata dall’uomo e dal suo genio”. Proprio dalle eccellenze di Castellamonte ha preso spunto invece l’intervento di Fabrizio Gea, vulcanico Presidente di Confindustria Canavese che ha sottolineato come un territorio attrattivo e valorizzato da progetti di cultura e turismo sia importante anche per lo sviluppo delle aziende che non possono che trarre benefici dal contesto in cui operano. “E qui a Castellamonte – ha concluso Gea – ci sono aziende che sono state premiate per la loro capacità di innovare!”. Novità in corso anche per Reale Mutua, grande sponsor della Mostra a conferma che i tempi impongono una ricerca di mecenatismo privato: il nuovo marchio Reale Group strizza l’occhio ai mercati esteri, ma si radica nei territori locali sostenendo le migliori iniziative, spiega un alto dirigente mentre è protagonista di un vero siparietto l’ospite d’onore della Rassegna: Luigi Mainolfi, maestro da sempre legato a Castellamonte, espone le sue opere al piano nobile di Palazzo Botton, proprio nella città in cui è venuto spesso a cercare la terra rossa da lavorare, come ha ricordato la stessa Nella Falletti, e dove viene a incontrare il suo compagno d’Accademia Giovanni Matano, cui ha voluto dedicare un ampio spazio espositivo al pianterreno di Palazzo Botton fra gli artisti della sua vitalissima cerchia di creatività e ricerca. Il Maestro ha lavorato per 5 giorni ininterrotti insieme alla figlia architetto e alla moglie e ora in molti potranno ammirare le sue opere, fra cui le note “Armi di Achille” e l’installazione di “Torino che guarda al mare”, ben 130 teste e visi come sulla gradinata di un teatro, vicine le une alle altre, l’operaio e Sergio Chiamparino, quasi un gioco cercare e riconoscere i personaggi famosi molti dei quali sono estimatori di Mainolfi che, promette il curatore Guido Curto, porterà a Castellamonte la corte dei suoi collezionisti, a cominciare dagli Accornero. Lo stesso professor Curto sfida l’impazienza di Mainolfi, che si improvvisa anche componente della Filarmonica Romana schierata per L’inno che precede il taglio del nastro: c’è tempo per un intervento del Dirigente del Liceo Artistico Ennio Rutigliano, egli stesso artista, che ricorda con orgoglio come la sua scuola sia la fucina di tante Mostre e dell’intera tradizione e produzione della ceramica di Castellamonte, poiché tanti talenti creativi presenti nei punti espositivi arrivano dai Laboratori dell’Istituto “Faccio”, compresi i nomi emergenti su cui sono puntati gli occhi di molti galleristi. Giusta alla fine la richiesta di un applauso non tiepido, ma convinto per Nella Falletti, perché in questi anni di crisi la Mostra ha sempre mantenuto un alto livello qualitativo, una vera impresa. Poi sotto il sole implacabile appena mitigato dalle antiche mura e dai secolari alberi della piazzetta Marconi intorno al gentilizio Palazzo Botton, il taglio del nastro, affidato alla intimidita bambina che è il Sindaco del Consiglio Comunale dei ragazzi. E poi tutti in giro per corridoi e scale prima a Palazzo Botton, poi al Centro Martinetti dove ci sono le creazioni degli Artisti della Ceramica di Castellamonte dedicate a frutta e verdura, la biodiversità e le sue delizie reinterpretate con la ceramica, con esiti anche originali, a partire dal Cavolo che nasconde un neonato secondo l’estro di Cristian Grandinetti, uno dei giovani più promettenti di questa lunga storia di terra, territori, uomini e cultura.
MOSTRA APERTA OGNI FINE SETTIMANA 7 PUNTI ESPOSITIVI DA NON PERDERE
Scrive Angelo Mistrangelo, uno dei più lucidi e appassionati esperti dell’arte ceramica, che a Castellamonte quest’anno si trovano nella Mostra “gli aspetti di una vitale creatività, in una sorta di racconto attraverso le tradizioni, le immagini e l’evoluzione delle forme della ceramica”. Per non perdere questa immersione nel bello declinato in tutte le sue sfumature quante sono le vene della terra rossa, ecco una breve guida alla Mostra numero 55 aperta sabato a Castellamonte. Il periodo di apertura: dal 6 giugno al 19 luglio e dal 14 agosto al 6 settembre Giornate e orari: la Mostra è visitabile ogni sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 14,30 alle 19. Per appuntamenti e gruppi si può telefonare a numero 0124 5187216 del Comune di Castellamonte oppure 335140 46 89. L’ingresso è libero e gratuito I punti Mostra sono 7: 1. Palazzo Botton protagonista è Luigi Mainolfi con la sua antologica di grande suggestione. Intorno la rassegna “Differenti terre” con gli artisti amici come Mondino, Valentini, Stoisa, il giapponese Satu, Radu Rata e l’amico castellamontese di sempre Giovanni Matano e le sfere di antica poesia lavorate da Roberto Perino. 2. Castello Ricardi di Netro: rassegna ” Calore e Colore”, con le stufe della tradizione di Castellamonte note già nel Settecento, diffuse ovunque nell’Ottocento con i Pitociu e quelle reinterpretate nel 900 e ai giorni nostri da Baj, Vigliaturo, Torrieri e dal maestro Nespolo. Non mancano le ultime creazioni di Chechi, Baruzzi, Savaia e la più moderna creazione di Adriano Design premiata da una giuria internazionale . 3. Al centro Martinetti di Via Educ una trentina di opere in terracotta degli artisti castellamontesi propongono frutta e verdura riletta in modo personale e originalissimo. 4. A Casa Gallo sempre in Via Educ espongono Sandra Baruzzi, Guglielmo Martyn e Roberto Castellano tre maestri celebrati e noti dell’arte castellamontese. 5. Alla Casa Museo della famiglia Allaira, nell’antico rione Maglio, una documentata rassegna della produzione ceramica e in particolare degli utilizzi domestici, un vero richiamo al tema del cibo e della terra per produrlo, cuocerlo, servirlo in tavola. 6. Al Liceo Artistico Faccio la Mostra “All Together “ curata dal Dirigente Ennio Rutigliano presenta un centinaio di opere di allievi e docenti del prestigioso Istituto. 7. Al centro Ceramico La Fornace per iniziativa di Daniele Chechi Mostre di artisti contemporanei che propongono suggestioni e spunt idi grande interesse. c.r.
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