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30 Ottobre 2018 - 22:21
A Casalborgone da qualche giorno sono apparsi manifestini. All’albo pretorio la pubblicazione risale al 25/10. I manifestini annunciano per il 31 ottobre alle 20.30 la convocazione del Consiglio Comunale nel quale si discuterà tra l’altro dell’approvazione della variante parziale al Piano Regolatore. Quale variante? In genere le varianti urbanistiche hanno un nome, un numero, l’indicazione del foglio di mappa e delle particelle, la legge in base alla quale vengono redatte. Con la consueta trascuratezza l’ordine del giorno pubblicato nell’albo pretorio nulla dice di tutto ciò.
Si tratterà della variante citata nelle diverse versioni della Convenzione di Indirizzo tra Comune di Casalborgone e Immobiliare Castello di Casalborgone? Quella per la quale è stata redatta la determina d’incarico il 19 settembre? Probabilmente sì. La certezza arriva solo con un foglietto consegnato a mano o messo in buca nel pomeriggio di sabato 27, quando è in piena attività l’incontro al Castello con Gary Douglas, il leader di Access Consciousness, quelli che massaggiano i“ bar”: “Al Consiglio Comunale seguirà incontro con la popolazione e i residenti sul tema del progetto di variante e della viabilità del Centro Storico, con la presenza dell’Architetto Francesco Oddone, estensore del documento della variante. Il Sindaco”.
Bene, dov’è finito l’incontro con la popolazione, quello che sarebbe dovuto avvenire PRIMA dell’approvazione della variante? Nella delibera del Consiglio del 3 maggio si legge: “Il Consigliere Baggio insieme al Sindaco chiedono di inserire in delibera la partecipazione della cittadinanza alle decisioni con il seguente emendamento: “di impegnare l’Amministrazione a promuovere incontri pubblici informativi e di confronto con la popolazione nella fase istruttoria”.
Delibera ovviamente approvata anche da Francesco Cavallero. Ma il sindaco non ha mantenuto la promessa: nessuna assemblea è stata convocata prima. La “popolazione” potrà esprimersi solo dopo l’approvazione, a giochi fatti o quasi, al termine del consiglio di mercoledì: una presa in giro. Se vuole, il sindaco può ancora rimediare: potrebbe rinviare l’approvazione della variante al prossimo consiglio comunale, e nel frattempo convocare un’assemblea dei cittadini, e se non basta più di una. La fretta è cattiva consigliera. Per la fretta sono già stati fatti abbastanza danni, come lo sbancamento del pendio più fragile della collina per realizzare una strada di cantiere che non è quasi mai stata usata. E come il mancato ripristino del pendio stesso, che avrebbe dovuto essere attuato “al termine del cantiere”. Ora sul pendio franoso arrivano le piogge autunnali, e come se non bastasse da un tubo comincia a fuoriuscire qualcosa che assomiglia a Chanel numero 5 senza Marilyn Monroe.
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