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CASALBORGONE. E' così che si tutela la pubblica incolumità? I dubbi di un cittadino

CASALBORGONE. E' così che si tutela la pubblica incolumità?  I dubbi di un cittadino

Forse qualcuno pensa che mi diverta a scrivere, di tanto in tanto, questo genere di lettere. Assolutamente no, ve l'assicuro. So che si passa per rompiscatole che cercano solo un pretesto per criticare tutto e tutti. E infatti spesso lascio perdere, ma quando ci vuole ci vuole. 

Anche se probabilmente non serve a niente, me ne rendo ben conto.

Venerdì 17 e il successivo sabato mattina ci sono stati lavori di pulizia del bosco e di potatura/abbattimento di alberi in Capoluogo, prima lungo la strada della Ca' Nova e poi nel piazzale al fondo di via Valfrè. 

Ovviamente, oltre ai mezzi dei giardinieri, tronchi e grossi rami ostruivano la strada nel punto in cui si svolgevano i lavori. Ora voi penserete: ma i cittadini saranno stati avvertiti e le strade interessate chiuse  e sgomberate dai veicoli per il tempo necessario a svolgere tali lavori. 

Niente affatto: c'erano solo due generici cartelli di lavori in corso. Persone in auto e persone a piedi potevano arrivare a pochi metri dai lavori prima di accorgersi che non avrebbero potuto transitare se in auto, con conseguenti complicate manovre per invertire la marcia, o transitare a loro rischio e pericolo se a piedi. 

Ma il Comune non ha tra i suoi primi doveri quello di tutelare la pubblica incolumità?

Quando si tratta di fare manifestazioni in Capoluogo, le ordinanze comunali stabiliscono ampi tempi, persino eccessivi, di divieto di sosta e di transito, obbligando i residenti a spostare le loro auto fuori del Capoluogo, tra l'altro sulla base della tutela della pubblica incolumità. 

Addirittura  l'amministrazione è arrivata a stabilire tale divieto quando i cantonieri debbono tagliare quattro fili d'erba tra i ciottoli del Capoluogo: se invece al suolo cadono grossi rami  e dunque il pericolo è senz'altro maggiore, la strada è ritenuta percorribile, nessuna ordinanza, nessun divieto di circolazione, nessun problema di pubblica incolumità. In tutti i casi ci si chiede dove sia finito il buon senso: per questo mi ostino a scrivere queste lettere.

Interpellata e messa al corrente, l'amministrazione mostra sorpresa. 

Strana sorpresa:  di solito i committenti  non ignorano la natura dei lavori che hanno commissionato. 

In ogni caso nessuno va a controllare sul posto come stanno davvero le cose, perché in fondo per gli amministratori il singolo cittadino attivo è solo un seccatore che non merita attenzione. Lascio al lettore ogni ulteriore considerazione.

Ermanno Vitale

ps. a proposito della grande bellezza del Capoluogo: informo l'amministrazione che da mesi nel parcheggio intitolato a De Marchi una piccola discarica (materassi, ma anche televisori e computer) sta crescendo e dando bella mostra di sé accanto ai cassonetti regolamentari.

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