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CASALBORGONE. Senz’acqua per tre giorni. Ma il numero verde funziona davvero?

CASALBORGONE. Senz’acqua per tre giorni. Ma il numero verde funziona davvero?

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Articolo "Manca l'acqua potabile per tre giorni. Cittadini fuoriosi con Smat e Comune" pubblicato su La Voce del 24 gennaio, edizione Chivasso.

Egregio dott. La Mattina, l'articolo in oggetto, redatto dal giornalista Piero Meaglia, e in particolar modo il titolo, evidenzia una supposta criticità dell'utenza di Casalborgone verso la nostra azienda che non corrisponde a quanto realmente accaduto.

In ragione del fatto che una informazione poco chiara ed esaustiva può limitare il rapporto di fiducia tra l'azienda e gli utenti, intendiamo porre l'attenzione sulle nostre procedure legate alla comunicazione verso l'esterno.

Il sistema della gestione reclami, nel caso in un utente segnala una carenza d'acqua, prevede l'intervento del servizio interno di verifica che prende avvio dalla registrazione puntuale della telefonata o comunicazione scritta al sopralluogo in loco. Tale servizio è supportata da un sistema di Telecontrolo che monitora 24 ore su 24 l'andamento delle pressioni delle reti, dei serbatoi e degli impianti di produzione a riscontro della regolarità della produzione ed erogazione dell'acqua nella rete cittadina.

Nel caso della criticità sulla rete di Casalborgone, poichè il disservizio era circoscritto alla sola zona alta della città, si è proceduto con il sindaco di Casalborgone, ad organizzare il servizio di distribuzione dell'acqua potabile in boccioni per gli utenti delle zone interessate dall'interruzione idrica e per gli ospiti della Casa di Cura che rientrano nella categoria delle utenze "sensibili" come gli ospedale, le scuole o gli utenti in dialisi. Per tutto il tempo intercorrente i lavori di riparazione delle condotte, era stata attivata, a scopo cautelativo, anche la fornitura della'cqua potabile tramite autobotti collocati nella piazza del Municipio.

Agli utenti che contattavano l'azienda venivano rilasciate dal personale tecnico -  che risponde al numero verde gratuito 800 010 010 in funzione 24 ore su 24 ore - informazioni puntuali sullo stato dei lavori in corso.

Pur comprendendo il disagio che in generale ha origine quando l'informazione viene percepita come lacunosa, è opportuno chiarire che uno strumento di informazione più capillare si rende necessario soprattutto quando il disservizio è generalizzato o coinvolge un bacino di utenza maggiormente esteso.

Infatti l'informazione che si connota come emergenza idrica, divulgata ad ampio raggio, sovente dà origine ad un comportamento indiscriminato di approvvigionamento idrico da parte dell'utenza e, conseguentemente, si determinano richieste di consumo più elevate rispetto alla norma che, nel caso specifico, avrebbero creato l'estensione del disservizio all'intera rete cittadina.

Pertanto  a parziale rettifica di quanto contenuto nell'articolo in oggetto, le chiediamo cortesemente di pubblicare la nostra nota sul giornale da lei diretto.

Cordiali saluti

L'Amministratore 

delegato di Smat

Ing. Paolo Romano

RISPOSTA

Doverosamente pubblichiamo le precisazioni di SMAT circa l’interruzione per tre giorni dell’erogazione dell’acqua potabile in una parte di Casalborgone. A noi però risulta che le cose sia andate “parzialmente” in modo diverso

1.  Qualificandoci come collaboratori de La Voce, abbiamo telefonato al numero verde di SMAT (800010010) mercoledì 18 gennaio poco dopo le 17. In capoluogo l’acqua mancava da tre giorni. L’operatore del numero verde cade dalle nuvole e risponde che non gli risultano segnalazioni da Casalborgone. Insistiamo dicendogli che i casalborgonesi telefonano a SMAT da lunedì. L’operatore ci spiega di avere preso servizio solo dalle 16… poi si mette a cercare, trova qualcosa e rettifica all’incirca in questo modo: “E’ vero, trovo qui delle segnalazioni giunte prima che io prendessi servizio. Ora stiamo intervenendo, o interverremo, in via Regia Elena”. Ma in via Regina Elena non è stato eseguito alcun intervento. 

2. E’ vero che, in accordo col sindaco di Casalborgone, SMAT era in grado di rifornire di acqua in boccioni gli utenti privati del capoluogo e che aveva un’autobotte sulla piazza del Municipio. Ma gli utenti lo sapevano? Sono stati avvertiti? Con manifestini, email, whatsapp, megafoni? Non ci risulta. Tanto è vero che in via Regina Elena gli operatori di SMAT sono arrivati coi boccionì solo mercoledì sera, dopo la nostra telefonata. Ripetiamo: solo mercoledì sera, il terzo giorno, e due ore dopo l’acqua potabile è tornata a scorrere nei rubinetti. 

3. SMAT osserva in sostanza: se i giornali diffondono notizie imprecise che allarmano la popolazione e la inducono a ipotizzare un’emergenza idrica, si scatena una corsa indiscriminata all’approvvigionamento di acqua. Ribaltiamo su SMAT e sul Comune la critica: la mancanza o insufficienza di informazioni precise, quale si è verificata in quei giorni, accresce la corsa all’approvvigionamento. Non conoscendo l’entità del guasto o dei guasti, non sapendo prevedere quando l’acqua tornerà, gli utenti a secco si affannano a procurarsi una scorta più grande possibile di acqua potabile. 

Cordiali saluti

Liborio La Mattina

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