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02 Febbraio 2017 - 08:51
Paura dell’Isis a Ivrea e in tutte le città italiane in cui, da qui a qualche settimana, sono in programma manifestazioni carnevalesche molto parteciapte.
La verità è che ci sono segnali di grande preoccupazione dovuti a movimenti “anomali” e molto sospetti.
Lo dice il Ministro degli Interni, lo sottolineano le Prefetture, lo sottoscrivono le questure e la scorsa settimana è addirittura arrivata la “prova provata”. Un musulmano di origini marocchine, detenuto nel carcere di Ivrea, avrebbe voluto compiere un attentato proprio sotto le rosse torri. L’uomo era seguito dagli investigatori minuto per minuto non foss’altro che nel settembre del 2014 aveva guidato una rivolta tra i detenuti conclusasi con un incendio devastante e qualche ferito.
Insomma, sarà anche Carnevale ma non c’è molto da stare allegri.
A riprova che l’allerta sia alta è arrivato nei giorni scorsi nella casella di posta della Fondazione dello Storico carnevale un dispaccio firmato del Questore e subito ci si è adeguati, con un paio di regole da far valere fin da sabato 25, quando è in programma l’uscita dal balcone della Mugnaia. Un evento che tradizionalmente richiama in piazza migliaia di persone.
Tanto per cominciare le squadre di aranceri a piedi dovranno inderogabilmente consegnare i nominativi di quanti sfileranno, agli organizzatori, entro il 20 febbraio.
E poi? Ci saranno i corpi speciali e verranno piazzati dei dissuasori in cemento nei luoghi in cui abitualmente si concentrano aranceri, visitatori e turisti. Sarà inoltre vietato l’ingresso in città a tir, camion e mezzi pesanti.
Insomma “allerta alta”.
Si temono possibili sofisticazioni alimentari, ma anche l’utilizzo letale di auto e taxi, come bombe mobili da scagliare contro chi festeggia in piazza, proprio come a Nizza lo scorso luglio o al mercatino di Berlino, prima di Natale.
E proprio l’aumento giudicato “anomalo” di furti di taxi, auto quasi mai fermate ai posti di blocco, è uno dei segnali più inquietanti che hanno messo sul chi-va-là le autorità.
Ancora valida una circolare di poco prima di Natale in cui si chiedeva a carabinieri e polizia di rafforzare il controllo, anche in locali, ristoranti, centri commerciali e musei, considerati obiettivi sensibili.
C’è poi la questione foreign fighters, con il rientro previsto in Italia di combattenti jihadisti dalla Siria e dalle altre zone di guerra in cui è coinvolto l’Isis.
Infine e per finire, come se non ce ne fosse già abbastanza, nel mirino dei terroristi ci sarebbero anche le forze dell’ordine, conseguenza diretta della morte del jihadista tunisino Amri a Sesto San Giovanni dopo una sparatoria con due poliziotti.
A Ivrea
In ogni caso a Ivrea la festa si farà lo stesso ed è già quasi tutto pronto, con gli aranceri e i tiratori, con la Mugnaia, gli Abbà e il Generale.
L’appuntmento è dal 23 al 28 febbraio
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