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CALUSO. Alla ricerca delle antiche mura

CALUSO. Alla ricerca delle antiche mura

Oggi sono semplici campi coltivati a mais, come se ne vedono a centinaia da queste parti. Ma questi terreni potrebbero coprire un vero e proprio tesoro archeologico, antiche mura o selciati realizzati in epoca romana.

La presenza di questi antichi reperti sarebbe segnalata sulle mappe catastali in possesso dell’Anas, l’azienda proprietaria della Statale 26, la strada oggi al centro di un piano di raddoppio e riqualificazione. Il tratto interessato è quello compreso tra la Città del Vino e Chivasso.

Il progetto è già approvato e i soldi sono già anche stati stanziati dal Ministero delle Infrastrutture.

Il cantiere dovrebbe essere aperto entro la fine dell’anno, ma se dovessero essere riportate alla luce le antiche mura i lavori rischierebbero di subire ritardi.

Giovedì mattina una delegazione dell’Anas è salita a Caluso ricevuta dal primo cittadino Mariuccia Cena e dall’assessore Roberto Podio. “Si è trattato di un incontro tecnico per l’acquisizione dei terreni interessati dai carotaggi – ha spiegato il sindaco -. Nelle prossime settimane le verifiche saranno eseguite da una ditta autorizzata dalla Sovrintendenza dei Beni Architettonici”.

La probabilità di trovare resti di epoca romana è molto alta – prosegue l’assessore Podio -. Arè fu uno dei primi insediamenti romani”.

Sono tre i punti interessati dai carotaggi.

Giovedì mattina il primo sopralluogo è stato effettuato all’incrocio tra la Statale per la Valle d’Aosta e la Provinciale per Foglizzo; il secondo è in mezzo ad un campo di mais tra le frazioni Carolina e Arè e l’ultimo in uno spicchio di campo coltivato a mais tra la Statale 26 e la nuova via Fratelli Margaritelli in frazione Rodallo, proprio nel punto dove deve essere tracciata la rotonda. 

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