"Sei anni di successi… E non è finita qui". Questo è lo slogan che nel maggio 2013 la Pro Settimo&Eureka aveva coniato per celebrare il sesto anniversario della fusione tra il sodalizio biancoverde e quello giallorosso. Su iniziativa del vice presidente Bruno Olivieri, in barba alla scaramanzia che caratterizza a piene mani tutti gli ambienti pallonari nostrani, i vertici dirigenziali decisero idealmente di aprire la porta ad ulteriori successi, auspicandosi il massimo possibile. Lo fecero con grande coraggio e determinazione, credendoci ardentemente ancora prima di schierarsi ai blocchi di partenza della nuova stagione e assumendosi così tutti i rischi del caso. In via Cascina Nuova se ne infischiarono delle critiche e delle possibili prese per i fondelli in caso di eventuali fallimenti o naufragi. Si lasciarono scivolare addosso senza troppi rimpianti anche la beffa legata al mancato ripescaggio in Serie D e non si curarono più di tanto neppure della forza di concorrenti ambiziosi quali lo Sporting Bellinzago. In casa Pro si guardò innanzitutto agli affari propri e tutti, dall'ultimo dei dirigenti al più importante dei giocatori, sin dalla prima gara ufficiale affondarono il piede sul pedale dell'acceleratore, arrivando per primi a tagliare il traguardo in campionato e anche in Coppa Italia. E oggi che il ritorno in Serie D è nuovamente realtà, è ovviamente tempo di coniare un nuovo slogan. Fosse solo perché la prasssi, negli ultimi anni, ha portato davvero bene. "Sarà finita qui?", propone sorridendo il vice presidente Bruno Olivieri, mentre aggiorna con orgoglio un palmares da brividi, messo insieme in appena sette anni di attività. Quattro Coppe Italia regionali di Eccellenza, una finale e una semifinale nazionale di Coppa Italia, quattro Coppe Disciplina, due promozioni dall'Eccellenza alla Serie D, un titolo regionale di Eccellenza e anche due titoli regionali Juniores. Tanto per non farsi mancare proprio nulla. Risultati e numeri inequivocabili, che senza aggiungere tante parole rendono l'idea dello spessore assunto dal sodalizio del patron Marco Pollastrini. Ma se l'anno passato lo slogan coniato in vista dell'inizio della stagione fu all'insegna del coraggio, quasi ai limiti della spavalderia, quest'anno, anche a fronte di uno scenario agonistico decisamente più impegnativo, la parola d’ordine parrebbe una soltanto: umiltà. "E' evidente - chiosa Bruno Olivieri - che l'anno passato, soprattutto dopo la beffa del mancato ripescaggio, abbiamo cercato di trasmettere un messaggio forte e chiaro ai nostri giocatori e anche alla concorrenza. Abbiamo alimentato da subito grandi motivazioni nei ragazzi, consapevoli di aver messo insieme un gruppo di assoluto spessore. E l'ambiente ha risposto alla grande. Ognuno ha fatto la sua parte e i risultati ottenuti penso siano la diretta conseguenza dell'atteggiamento professionale, vincente e ambizioso che abbiamo preteso da chiunque sin dall'inizio. Poi so bene che a una squadra di calcio non basta solo questo per primeggiare. Servono anche talento, qualità, una guida tecnica capace, risorse, organizzazione e tanta fortuna. Tutti ingredienti che a conti fatti siamo riusciti a trovare e miscelare al meglio. I risultati sono la conseguenza di questo percorso". Ma se per l'Eccellenza in casa Pro si conosceva già la ricetta giusta anche in virtù di una militanza ultradecennale in categoria, la serie D, al di là della breve parentesi tra il 2008 e il 2010, parrebbe un territorio sostanzialmente privo di punti di riferimento. "Ovvio - conclude Olivieri - che le certezze della passata stagione lasciano il tempo che trovano. Dal punto di vista tecnico, tattico e anche atletico, le sollecitazioni della Serie D sono infatti ben diverse da quelle dell'Eccellenza. L'obiettivo per questo anno d’esordio non può che essere il mantenimento della categoria e il consolidamento di un gruppo su cui gettare le basi per portare avanti il nostro progetto. Progetto che continuerà comunque a muoversi all'insegna della sostenibilità e delle idee chiare. Sappiamo bene dove vogliamo arrivare e anno dopo anno proveremo ad avvicinarci sempre di più al traguardo". Insomma, da una parte la doverosa cautela che caratterizza la vigilia di ogni nuova avventura. Dall'altra la determinazione tipica di chi sente di poter centrare un obiettivo. Di chi vuole realizzare un sogno. Quel sogno tanto caro alla famiglia Pollastrini e, in particolare, al presidente Marco. Ovvero, poter un giorno ammirare le proprie compagini giovanili cimentarsi al cospetto dei grandi nomi del calcio professionistico italiano. Senza fretta, nè ansia. Ma con le idee chiare e una rotta ben tracciata da seguire. E allora, che la sfida più attesa abbia inizio. [caption id="attachment_45839" align="alignnone" width="300"] Marangone Pro Settimo[/caption]
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