La Juventus comincia la sua avventura in Champions con una convinzione: comunque vada, saprà essere "pericolosa per tutte" le avversarie che incontrerà sul suo cammino. Così Antonio Conte a Copenaghen ha presentato il nuovo esordio europeo. In Italia la Juve punta a confermarsi, per raggiungere un risultato storico, il terzo scudetto consecutivo. In Europa punta a migliorarsi, per realizzare un sogno. Per la Champions la Juve si presenta con ambizioni rinnovate, certezze ulteriori e un Tevez in più per provare a far meglio dell'anno scorso, quando il cammino continentale venne interrotto dallo strapotere del Bayern Monaco che poi sarebbe diventato campione. "Dobbiamo essere realisti: sappiamo chi siamo, che percorso abbiamo fatto per essere di nuovo rispettati in Europa, ma la strada è ancora lunga. Oggi siamo tra gli outsider della Champions, pericolosi per chiunque. Non ci poniamo limiti. La Coppa è un sogno, ma va accompagnato da un sano realismo. Siamo in un girone bello e affascinante: sulla carta il Real è favorito; noi e il Galatasaray ci giocheremo il secondo posto". Pavel Nedved e' sicuro che anche i bianconeri potranno lottare per le prime posizioni: "Sarà il campo a dire se tra noi e le grandi d'Europa il gap si è ridotto - sottolinea il consigliere d'amministrazione -: quest'anno la Juve è più forte, tocca ai giocatori dimostrarlo sul campo. Siamo pronti". Ecco la chiave: la Champions di quest'anno darà risposte sulla dimensione europea raggiunta dai campioni d'Italia dopo il traguardo dei quarti di finale raggiunto l'anno scorso, cui sono seguiti il secondo scudetto e la seconda Supercoppa italiana. Per Conte, "l'anno di esperienza in più può essere fondamentale. La Juve è più matura, sa come affrontare ogni squadra e ogni partita. In Champions ci sono sei partite e non c'è tempo per recuperare eventuali passi falsi. Ma lo sappiamo". Gigi Buffon è sulla stessa lunghezza d'onda dell'ex compagno: "Sono curioso di vedere se riusciremo a confermare le cose belle fatte l'anno scorso - rileva -. Condivido con tutta la squadra e i tifosi il sogno della Champions. Vincerla è qualcosa di anormale. Alla Juve, come a tante altre grandissime squadre, non è capitato così spesso di farlo: riuscire a ottenere un risultato simile sarebbe una soddisfazione immensa. Le conferme sulla nostra crescita ce le darà solo il campo, la differenza può farla il nostro entusiasmo e la voglia di stupire ancora". Per partire con il piede giusto, in Danimarca l'allenatore si affida a Carlitos Tevez (alla ricerca di un gol in Champions che manca dall'aprile 2009) e ad un mini turnover, basato su due possibili innesti: Ogbonna per Barzagli in difesa e Quagliarella per Vucinic in attacco. Conte ammette: "E' il primo ciclo intenso, ci saranno delle rotazioni. Sarei un pazzo se schierassi sempre gli stessi. Sostituirò chi è affaticato e sono certo che tutti mi daranno ottime risposte". Parola d'ordine, domani, far attenzione al Copenaghen, pur terz'ultimo in classifica nel proprio campionato. "E' una classifica inspiegabile perché ho visto le loro partite. L'anno scorso qui fummo sorpresi dal Nordsjaelland, non deve ripetersi".
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