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03 Febbraio 2017 - 12:30
Mano pesante del Giudice sportivo nei confronti del Real Leini, punito in maniera oltremodo severa dopo i fatti della scorsa settimana avvenuti durante e dopo il match di cartello con il SanMauro (terminato 4-3 in favore dei gialloblù e caratterizzato da un arbitraggio discutibile, con 3 rigori assegnati al SanMauro e 8 ammoniti ed 1 espulso nelle fila del Real Leini). A pagare il prezzo più alto è l’allenatore leinicese Daniele Maselli, squalificato fino al prossimo 2 aprile poiché, come si legge nel comunicato ufficiale, “al termine della gara, davanti agli spogliatoi, affrontava l’arbitro con intenti chiaramente aggressivi nel tentativo di colpirlo con un pugno, senza riuscirvi in quanto fermato e trattenuto da ben tre dirigenti della società: contestualmente lo offendeva gravemente”. Lo stesso Maselli nel post partita aveva dichiarato che sarebbe stato pronto anche ad adire per vie legali nel caos in cui avesse appreso dal comunicato una versione dei fatti distante dalla realtà. “L’amaro in bocca aumenta. Non è più solo per questione di correttezza in campo - commenta l’allenatore del Real Leini -, ma è questione di aver strumentalizzato l’arrivo dei Carabinieri, in quanto loro sono stati chiamati da un nostro dirigente per tutelare i giocatori sui fatti accaduti e non l’arbitro, proprio perché non c’era alcuna necessità che venisse scortato fuori. Spero che la testimonianza dei Carabinieri valga di più della testimonianza di un ragazzino. Con la società ci riserveremo ogni strada possibile per il rispetto e la correttezza dei fatti”. Maselli poi prosegue, tornando sulla sua squalifica e sulla possibilità di rassegnare le dimissioni per difendersi senza coinvolgere la società: “In 15 anni di carriera non mi sono mai permesso di tirare un pugno ad un arbitro. Non voglio mettere altri problemi alla società, ma cercherò di capire se è possibile salvaguardare la mia immagine. Sono un papà, un professionista, la mia immagine voglio che venga salvaguardata. Dimissioni? Sono amareggiato è vero, ma non ho intenzione di dare la dimissioni perché sarebbe come dare ragione all’arbitro. Poi se la società ritiene che la mia squalifica sia troppo penalizzante per la squadra, allora è un altro discorso. Io comunque mi posso guardare allo specchio e andare a testa alta; quello che mi amareggia di più è che la federazione non tuteli i propri tesserati. Ribadisco, la cosa vergognosa e scandalosa è aver strumentalizzato l’arrivo dei Carabinieri. Ogni principio di correttezza, moralità ed etica sportiva viene meno”.
Come se non bastasse, al Real Leini è stata comminata anche una multa di 250 euro, mentre tre giocatori della squadra hanno subito squalifiche pesanti: ben 3 mesi di stop inflitti a Simone Congiu, 4 turni a capitan Alfonso Di Grigoli e 2 ad Andrea Riccelli. Tutti comminati per comportamenti o atteggiamenti considerati violenti dal direttore di gara, in un referto che pare essere un bollettino di guerra.
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