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CALCIO. Settimo, arrivano le dimissioni del dg Capussotto

Clamoroso a Settimo, dove sono giunte, come un fulmine a ciel sereno, le dimissioni del direttore generale Massimo Capussotto. Dopo 1 anno e 8 mesi il dirigente lascia le violette a causa di divergenze con il presidente Emiddio Ursillo, il quale ha accettato il passo indietro del suo (ormai ex) braccio destro. "Nell’ultimo periodo sono nate una serie di divergenze di vedute che mi hanno fatto prendere questa decisione - confessa Capussotto -. Mi spiace non aver portato a compimento il mio lavoro, ma non era più possibile. Rispetto alla passata stagione queste divergenze si sono ampliate al punto di impedirmi di proseguire nel mio ruolo. Con il presidente ci siamo lasciati bene anche perché il rapporto interpersonale è buono. Quando si ricopre un ruolo come il mio si ha però la responsabilità di condividere la gestione a 360 gradi. Se e quando questa condivisione viene a mancare, è giusto interrompere il rapporto”. Nessuna polemica, dunque, solo tanto dispiacere dopo il percorso intrapreso dal suo arrivo, due stagioni or sono: "Credo di lasciare un Settimo molto diverso da quello che ho trovato - puntualizza Capussotto -. In un anno e mezzo abbiamo raggiunto obiettivi importanti: dalla finale Scudetto con la Juniores alla salvezza della Prima squadra, dal ritorno nel Superoscar alla qualificazione di due compagini giovanili ai Regionali, fino alla triplicazione delle iscrizioni della Scuola calcio". Il Settimo è cresciuto grazie anche al lavoro svolto da Capussotto, che ora saluta mostrando gratitudine ai colori viola: "Speravo in un epilogo differente, ma l'immagine che mi porto dietro di questa esperienza è positiva: contano i fatti e credo di avere dimostrato qualcosa all'interno di questa società. Spero che il Settimo continui a crescere e riesca ad ottenere sempre migliori risultati. Sarò sempre tifoso delle violette e colgo l'occasione per augurare ogni bene possibile ai tutti i componenti del Settimo". Infine una battuta sul suo futuro: "Non ho ricevuto alcuna chiamata da un'alta società, non è certo per questo che ho rassegnato le mie dimissioni - conclude l'ex dg -. Se in futuro qualche società vorrà sottopormi un progetto interessante ne sarò contento, altrimenti avrò più tempo da dedicare alla mia famiglia".  
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