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15 Novembre 2016 - 11:32
Continuità o cambiamento. Sono queste le parole d’ordine ogni qual volta ci si avvicina ad una elezione. Una decisione che dovranno fare anche le 556 società dilettantistiche del Piemonte aventi diritto di voto, chiamate ad eleggere il Governo del calcio regionale per il quadriennio 2016-2020. L’appuntamento è in programma sabato 19 novembre, giorno in cui è stata fissata l’Assemblea del Comitato Regionale Piemonte Valle d’Aosta presso l’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto in via Nizza 280, a Torino. L’Assemblea dovrà deliberare l’elezione del Presidente del Comitato Regionale, ma anche di sette componenti del Consiglio Direttivo, dei componenti effettivi e supplenti del Collegio dei Revisori dei Conti, di 5 Delegati Assembleari effettivi e 4 supplenti, del Responsabile Regionale del Calcio Femminile e del Calcio a 5.
Due i candidati alla presidenza del Comitato Regionale, con le relative squadre di governo. Da una parte il presidente uscente Ermelindo Bacchetta e dall’altra lo sfidante Christian Mossino, pronto a sottrarre lo scettro a colui che, comunque vada a finire, con ogni probabilità verrà investito del ruolo di vice presidente vicario (a livello nazionale) della Lega Nazionale Dilettanti, scelto dal candidato unico Cosimo Sibilia. Un ruolo che potrebbe dare prestigio a tutto il movimento piemontese - il nostro calcio potrebbe così godere di una maggiore considerazione -, ma che, in caso di vittoria alle elezioni, porterebbe Bacchetta a rinunciare all’incarico di presidente del Comitato Regionale passando la mano a qualcun altro (il nome più caldo è quello di Luigi Riccetti, attuale numero uno del Cenisia). Qualora Bacchetta venisse realmente scelto come vice presidente vicario della LND e Mossino vincesse invece le elezioni regionali, si verrebbe a verificare una spaccatura insanabile all’interno del Comitato Regionale, che sarebbe uno dei pochi - se non l’unico - a non appoggiare il vice presidente nazionale.
“Per il Piemonte - ha spiegato sabato Bacchetta in conferenza stampa - avere il numero due della LND nazionale è un’opportunità straordinaria, oltre che un riconoscimento per il lavoro svolto in questi anni. Appena mi è stata formulata questa richiesta, io ho parlato con la mia squadra, convinto di rifiutare, perché ormai era troppo tardi per raccogliere le firme per un nuovo candidato, ma tutti mi hanno detto con forza di accettare, è un’occasione da non perdere per la nostra regione”. Venerdì si era invece tenuta la conferenza di presentazione della lista “Uniti per cambiare” di Mossino: “Ho raccolto oltre il 50 per cento delle firme delle società per la mia candidatura - il commento di Mossino -, una grande responsabilità e un grande stimolo, che mi sento di poter affrontare grazie alla squadra straordinaria che si è compattata intorno alla mia candidatura”. Per essere eletto presidente a Mossino servirà il 50% più uno dei voti, mentre Bacchetta dovrà invece beneficiare del 55% più uno.
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