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CALCIO. Settimo, Ambrosini ritira le dimissioni: decisiva la mediazione di Ursillo

Dopo una settimana burrascosa torna il sereno in casa Settimo, grazie soprattutto alla mediazione del presidente Ursillo che ha rassicurato Stefano Ambrosini (in foto), fornendogli garanzie tecniche e gli stimoli giusti per proseguire il suo cammino alla guida della Juniores Regionale delle violette. Due settimane fa il tecnico vice campione d’Italia aveva infatti rassegnato le dimissioni da allenatore della squadra; un gesto che ha sorpreso chiunque conosca Ambrosini e il rapporto che lo lega alla maglia viola. Alla base della decisione pare ci fossero delle incomprensioni tecniche con il direttore sportivo Vito Bellantuono, prontamente messe da parte una volta che l’allenatore ha potuto confrontarsi con il presidente Ursillo, il quale ha sempre stimato Ambrosini e lo ha convinto a tornare sui propri passi. “C’erano situazioni che non mi piacevano e non mi facevano stare sereno - commenta l’allenatore -: preferisco non entrare nel dettaglio, ma ci tengo a dire che esulano da tutto quello che è stato scritto sui giornali nei scorsi giorni. Ho parlato con il presidente - prosegue Ambrosini - e abbiamo chiarito le questioni in sospeso. Gli obiettivi non sono cambiati da inizio anno, in estate la squadra ovviamente ha perso pedine importanti, ma i ragazzi ci sono e quello che conta per me è la loro crescita, giorno dopo giorno”. La Juniores del Settimo, campione regionale in carica, è dunque ripartita con il suo condottiero in panchina ma ha subìto la terza sconfitta consecutiva - 2-1 in casa del Venaria - dopo i ko rimediati contro Lascaris e Bsr Grugliasco. Risultati che rischiano di compromettere anzitempo una stagione iniziata sotto una cattiva stella.

Interpellato sulla questione che ha tenuto banco negli ultimi dieci giorni in casa viola, il direttore sportivo del Settimo, Vito Bellantuono, si è espresso così: “Sono un uomo di società, le cose le tengo per me”. Poche parole, che lasciano intendere quale sia la posizione del ds in una vicenda delicata che, ufficialmente, è da considerarsi superata ma potrebbe avere strascichi pesanti e preoccupanti.

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