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20 Settembre 2016 - 10:37
Nel calcio vince chi segna. Un concetto semplice e banale che, spesso, però, non premia la squadra capace di sfoderare la miglior prestazione in campo. Per saperne di più rivolgersi a Fabio Nobili e alla sua Pro Settimo Eureka, tornata dalla trasferta di Busto Garolfo con un 2-0 sul groppone e un bagaglio colmo di rammarico. Già, perché paradossalmente i blucerchiati si sono presentati in casa della Bustese dominando in lungo e in largo senza però riuscire mai a creare pericoli negli ultimi sedici metri di campo. Al contrario i ragazzi di Maurizio Ganz (“el segna semper lu”, indimenticato attaccante, tra le altre, di Inter e Milan) capitalizzano al massimo le uniche occasioni prodotte grazie all’esperienza e al cinismo dei suoi attaccanti. “Sono soddisfatto a metà: bisogna giocare meno la palla ed essere più incisivi sotto porta commenta a caldo Nobili -. La Bustese è stata cinica ma risolutiva, mentre noi siamo stati belli solo da vedere”.
Belli da vedere ma inconsistenti in fase offensiva, complice l’assenza di Procaccio per squalifica e la mancanza di una vera punta da affiancare a Fumana. Un problema che persiste e con cui la Pro Settimo Eureka dovrà convivere ancora per chissà quanto. Di positivo c’è però la tenuta del centrocampo grazie alle geometrie di Piotto, al rientro di Chiazzolino e alla prima gara ufficiale in maglia blucerchiata di Caracciolo, ma anche la buona prova corale della difesa che ha concesso poco o nulla subendo due reti evitabili, giunte entrambe sugli sviluppi di due rimesse laterali. “Alla squadra non posso rimproverare proprio nulla - prosegue Nobili -, ha giocato bene. Abbiamo fatto sempre noi la partita, tenendo il pallino del gioco per almeno ottanta minuti. Tutto bello, però se non fai un tiro in porta questi sono i risultati. A livello di gioco è stata finora la migliore delle tre partite di campionato, ma non basta. Se contasse solo il possesso palla, allora staremmo qui a parlare di una sconfitta ingiustissima”. Con il solo dominio territoriale, però, non si vincono le partite a meno che non ci si chiami Barcellona: “Non è stata la gara che avremmo dovuto fare: sono convinto che tra due squadre forti uguali, chi fa la partita perde. Di Barcellona ce n’è uno solo e tra loro e l’Atletico Madrid preferisco la squadra di Simeone”. Questa l’idea di calcio di Nobili, consapevole che le lacune tecniche della Pro Eureka sono evidenti e potrebbero comprometterne il cammino in campionato in caso non vi fosse un’inversione di tendenza: “La Bustese ha fatto la partita che volevamo fare noi. Dobbiamo capire che giocando così non vinciamo contro nessuno. Certo è facile a dirsi, ma in campo poi cambia tutto”.
Subire due gol in contropiede in trasferta non è certo ciò che si aspettava il tecnico della Pro Eureka, che in settimana dovrà lavorare anche su questi aspetti tattici in preparazione alla sfida di domenica prossima, quando al “Valla” arriverà il Verbania che, presumibilmente, si presenterà con le stesse intenzioni della Bustese: ovvero, aspettare e ripartire in contropiede. La Pro Eureka dovrà essere brava a non ricadere nella trappola anche perché, come spiega il suo tecnico: “Per l’ennesima volta abbiamo confermato e dimostrato di non essere la classica squadra materasso. Ce la giochiamo più o meno con tutti facendo girare la palla discretamente, ma se non fai gol prima o poi un contropiede lo prendi...”. La squadra è avvisata.
BUSTESE-PRO SETTIMO EUREKA 2-0
Marcatori: pt 23’ Moretti, 41’ Mazzini.
Bustese: Ghirlandi, Pisoni, Rosana, Alushaj, Bellich, Di Maio, Venturelli, Mavilla, Mazzini (37’ st Pllumbaj), Moretti (43’ st Putignano), Laribi (26’ st Panzetta). A disp. Dall’Omo, Rorato, Parini, Mapelli, Cudicini, Pariani. All. Ganz.
Pro Settimo Eureka: Zamariola, Magnati, Menon, Piotto, Romano, Rubin, Castelletto, Caracciolo (1’ st Taraschi), Fumana, Chiazzolino, Nacci. A disp. Gaudio Pucci, Bianco, Cecchi, Guido, Mosca, Nosenzo, Sillano, Sorato. All. Nobili.
Arbitro: De Girolamo di Avellino.
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