Il presidente del Settimo Emiddio Ursillo con il dg Massimo Capussotto
La sensazione è che sia stata persa una grande occasione. Questo almeno è quello che traspare dalle parole di Massimo Capussotto, direttore del generale del Settimo il quale non ha mai nascosto la bontà dell’operazione. Il dirigente delle violette credeva fortemente nell’unione tra le due società e, grazie anche al suo passato nella Pro, è stato il punto di contatto tra le due realtà. Inevitabile, dunque, che la notizia della rottura delle trattative lo abbia lasciato con l’amaro in bocca. “Siamo rimasti sorpresi dal passo indietro da parte della Pro Settimo & Eureka, ma sono cose che succedono - spiega Capussotto -. L’iter era ben avviato ma a un certo punto hanno prevalso i dubbi di qualcuno, anche se non so bene di chi. Ho grande stima di Marco Pollastrini e dei suoi collaboratori e se ha preso questa decisione aveva delle motivazioni più che valide. È sempre difficile cercare di unire due realtà così radicate, si va a intervenire sulla sensibilità di alcune persone e si può capire se qualcuno si sia tirato indietro. Le cose alle volte non vanno come ci si augura. Peccato, la fusione avrebbe potuto determinare la nascita di una realtà di successo: era un’occasione per creare qualcosa di veramente speciale a Settimo. Se è andata così evidentemente anche questa volta i tempi non erano maturi”. Il direttore generale del Settimo poi prosegue: “Il fatto di poter unire la forza di due presidenti come Pollastrini e Ursillo e le energie positive che risiedono nelle due realtà, in termini di risorse umane, era davvero un’occasione per creare qualcosa di speciale. È ovvio che si presentavano delle difficoltà, ma queste erano state messe in conto”. Avere cominciato ad intavolare un discorso è però servito a smorzare un po’ i toni da ambo le parti: “Mi auguro sia finito il tempo della rivalità tra Settimo e Pro Settimo, che non porta a nulla - dice Capussotto -. Anche se la fusione è saltata ci adopereremo per attivare una collaborazione di qualsiasi tipo, affinché entrambe le società possano venirsi nuovamente incontro. Ora che tutto è finito, amici come prima? No, siamo amici più di prima. Anche se è stato breve abbiamo provato a condividere un piccolo percorso nella più totale armonia”. Il direttore generale delle violette non ha comunque perso tempo e si è gettato a capofitto per programmare la prossima stagione del Settimo: “Abbiamo lavorato costantemente su una alternativa alla fusione e fino a quando non ci fosse stata la firma sapevamo che avremmo dovuto essere pronti ad un eventuale piano B, cominciando a pianificare il futuro. Questa è stata invece una stagione importante per il Settimo, che credo ne esca rafforzato nell'immagine e nella sostanza. Siamo all'inizio di un percorso e non dobbiamo distrarci nemmeno un minuto”.
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