Un matrimonio che, evidentemente, non s’ha da fare. Ancora una volta. Uno scenario ampiamente immaginabile, anche se mai come questa volta le circostanze parevano andare in una direzione differente. Il banco è invece saltato definitivamente e con esso la tanto chiacchierata fusione tra Settimo e Pro Settimo & Eureka. Quando tutto sembrava ormai in dirittura d’arrivo e si attendevano solo le classiche firme di rito, ecco che è arrivata la sorprendente retromarcia di Marco Pollastrini il quale dalla Cina, dove si trovava per questioni lavorative, nella giornata di mercoledì 25 maggio ha bloccato tutte le operazioni. “Sono da poco rientrato in Italia e non ho ancora avuto modo di incontrarmi con le altre persone coinvolte - spiega Pollastrini -, ma le circostanze ci fanno capire che sia meglio per tutti andare avanti da soli. Niente di grave, semplicemente non abbiamo più trovato l’intesa riguardo tanti piccoli grandi aspetti organizzativi che poi però fanno la sostanza in una società di calcio. Ci lasciamo in rapporti anche migliori di prima, abbiamo ritenuto più opportuno fermarci ora senza fare danni piuttosto che trovarci ad affrontare un eventuale divorzio problematico sotto mille punti di vista nel caso in cui il tentativo fosse andato male”. Il passo indietro del numero uno blucerchiato rappresenta un chiaro segnale di prudenza ed in fondo è stato accolto come un sollievo da parte di molti. Da chi ha sempre sostenuto che due realtà così, mosse da anni di storia e sana rivalità sportiva non potessero coesistere, a chi invece rivolgeva le proprie principali preoccupazioni circa l’aspetto sociale che avrebbe generato l’unione tra le due realtà. Quelli che invece sostenevano - e forse ancora sostengono - che la fusione fosse la migliore soluzione per garantire un futuro solido ed ambizioso ad entrambe, sono invece rimasti delusi. Ancora una volta a prevalere è stato l’orgoglio di due presidenti che hanno deciso di proseguire per la loro strada senza aiuti esterni, non facendosi nemmeno influenzare dalle pressioni dell’Amministrazione Comunale di Settimo che si era esposta sottolineando la bontà dell’operazione e garantendo un investimento concreto sugli impianti con la realizzazione di almeno un terreno in sintetico. Il passo indietro rappresenta invece un colpo basso per il Comune che, di fatto, è l’unico ad uscire sconfitto dall’intera vicenda. Settimo e Pro Settimo & Eureka invece resistono e proseguono nelle loro rispettive attività da sole, con la testa immediatamente rivolta alla prossima stagione sportiva da programmare ed affrontare ognuno con le proprie forze e con budget sempre più risicati. Per quanto forzata, la collaborazione dell’ultimo mese ha però contribuito a rompere qualche tabù e a far sì che venissero toccati temi mai trattati prima con tanta fermezza. Come confermato da tutti gli attori coinvolti, infatti, i rapporti tra le due dirigenze sono solamente migliorati e le parti non sono mai state tanto vicine. Forse hanno inoltre cominciato a gettare le basi per un futuro insieme senza ancora saperlo. Perché tra un anno si ripresenterà la problematica della concessione dei campi e torneranno a circolare le solite, insistenti voci di una possibile fusione. Se ne riparlerà sicuramente. Come ogni anno.
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