“Sono convinto che la fusione tra le due società possa fare bene, anche se sappiamo tutti che diversi ragazzi rischiano di non poter più fare parte del progetto - il commento di Marco Miele, Responsabile del Settore giovanile della Pro Settimo & Eureka -. Mi spiace che qualcuno venga tagliato fuori ma la fusione è una questione più grande di tutti noi... Cercheremo di fare il possibile affinché si possano tenere più ragazzi e nel caso ci fossero gli spazi e la disponibilità delle famiglie proporremo di fare i secondi gruppi partecipando a campionati fuori classifica”. Tra i primi ad occuparsi dell’aspetto sociale è stato Carlo Ingegneri, Responsabile della Scuola Calcio della Pro Settimo & Eureka, oggi designato a ricoprire lo stesso ruolo all’interno della nuova società, che un mese fa interpellato dal nostro giornale dichiarava: “Creando una sola società si andrebbe a limitare lo spazio per i ragazzi e questo non sarebbe certo un buon segnale. Noi al momento abbiamo 25 squadre, ma non è che unendo le due società possiamo portarle a 50: è impensabile. Sono davvero molto perplesso soprattutto per quanto riguarda un discorso relativo al Settore giovanile: mi dispiacerebbe se, per poter continuare a giocare a calcio, i ragazzi dovessero andare via da Settimo trovando spazio in qualche altra società. Chi fa politica si dovrebbe porre questo problema, un problema importante a livello sociale”. Il dirigente poi entrava nel dettaglio della questione rivelando che “per esaudire la richiesta giovanile di fare calcio che registriamo nella nostra città ci vorrebbero addirittura tre società”. Altro che fusione, dunque. Per rispondere a chi invece continua a paventare l’ipotesi delle doppie squadre, un mese fa Ingegneri era categorico: “Progettare il doppio delle squadre attuali con un’unica società è un’idea impraticabile, a meno di porsi obiettivi diversi da quelli che attualmente perseguiamo. Per prima cosa la FIGC non organizza campionati Allievi e Allievi Fascia B per squadre riserve e quindi per le prime due annate del Settore giovanile non si possono fare seconde squadre. Nelle categorie agonistiche sono invece previsti dei campionati “riserve”, ma non fanno classifica e i ragazzi (ma anche gli allenatori) vogliono competere e avere obiettivi da raggiungere, perché nessuno accetta di giocare tanto per divertirsi e basta”.
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