La formazione titolare del Settimo nella finale di Coppa Italia
Il Settimo si ferma a un passo dalla storia. Alle violette non riesce l’impresa di conquistare l’accoppiata campionato-Coppa in una sola stagione e così a riscrivere la storia è la Virtus Cusio che, proprio sotto il naso del Settimo, si prende tutta la scena nella finale di Coppa Italia andata in scena domenica 10 maggio sul neutro di Santhià. La finalissima è a senso unico e con un perentorio 3-0 i cusiani fanno loro l’atto conclusivo di una competizione che aveva visto la squadra di Telesca dominare in lungo e in largo. Qualcosa però non ha funzionato. Le violette sbagliano completamente approccio ed il tecnico la formazione iniziale: un 4-1-4-1 alquanto rinunciatario, con giocatori posizionati fuori ruolo. Inevitabile il tracollo, iniziato dopo il fulmineo vantaggio di Conchedda, forse partito in posizione irregolare. Dopo 9 minuti il Settimo si ritrova in svantaggio, senza un briciolo di forza per reagire ma, soprattutto, senza avere la mente lucida per farlo. Il nervosismo prende il sopravvento, così come gli errori individuali che compromettono l’esito dell’incontro. La squadra non è in grado di imbastire alcuna trama di gioco con un centrocampo sistematicamente messo sotto da quello avversario e con un Padoan lasciato a soffrire di solitudine in avanti. Come se non bastasse, prima dell’intervallo il Settimo perde anche Viola per un presunto stiramento che ne anticipa - nel peggiore degli epiloghi - la conclusione di una splendida carriera da giocatore. Il capitano ammaina anzitempo la bandiera ed è una resa che fotografa la condizione del Settimo, incapace di contrastare l’irruenza della Virtus Cusio. Gli ultras del Settimo, al solito numerosi e rumorosi in tribuna, invocano il nome del capitano come nuovo allenatore e forse verranno “ascoltati” dalla dirigenza settimese. Prima dell’infortunio, inoltre, non è passato inosservato lo screzio tra Viola e Telesca (un episodio isolato, dettato dal nervosismo e puntualmente rientrato negli spogliatoi dopo un chiarimento, ndr): altro segno della domenica poco felice in casa viola. Eccezion fatta per una clamorosa occasione sciupata da D’Alessandro, se possibile nella ripresa il Settimo fa ancora peggio rispetto al primo tempo e si lascia sopraffare. Il 2-0 di Briola in tuffo solitario a centro area ed il 3-0 di Cherchi, nato da una grave ingenuità di Bava a metà campo, fanno il resto, consacrando la netta supremazia della compagine di Brando. Una supremazia riconosciuta anche da giocatori e staff tecnico del Settimo che nel post partita non possono far altro che inchinarsi ai vincitori. Il Settimo esce dunque sconfitto, ma la debacle di Santhià non cancella minimamente la stagione straordinaria delle violette, capaci di arrivare in finale di Coppa e di vincere un campionato con merito nonostante qualche patema di troppo. L’errore più grande sarebbe ora non prendere atto dei limiti di questa squadra, che in Eccellenza potrebbero risultare alquanto fatali. SETTIMO-VIRTUS CUSIO 0-3 MARCATORI: pt 9' Conchedda; st 21' Briola, 28' Cherchi. SETTIMO: Marcaccini; Schiavone, Chiumente, Zanellato, Picollo; Viola (40' pt D'Alessandro); Valenti (2' st Di Bella), Barbati, Bava, Fassari (35' st Borrello); Padoan. A disp. Giancotti, Patrone, Rubino, Padroni. All. Telesca. VIRTUS CUSIO: Di Bianco; Rocca, Bonato, Agazzone, Fornara; Bordin, Frascoia (44' st Gallo), Cherchi; Conchedda (40' st Prina Cerai); Briola, Marjanovic (33' st Pregnolato). A disp. Moretto, Stranges, Gualini, Comero. All. Brando. ARBITRO: Franco di Cuneo. NOTE: ammoniti Bordin, Bava, Schiavone, Di Bella, Cherchi.
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