Implacabile, almeno dentro i patri confini. La marcia trionfale della Juventus verso il terzo scudetto consecutivo prosegue senza soste anche a Reggio Emilia contro il Sassuolo, nel posticipo del lunedì. Tre gol per tre punti che se ancora non consentono ai bianconeri di festeggiare la certezza matematica del terzo titolo di fila, servono quantomeno a guadagnarsi il match point da sfruttare lunedì prossimo in casa (5 maggio, data fatidica) contro l'Atalanta. Sotto il diluvio di Reggio Emilia la Juventus ha però trovato nel Sassuolo un cliente meno facile del previsto. Alla squadra di Di Francesco servivano disperatamente punti salvezza, da cercare col coltello fra i denti anche quando l'avversario si chiama Juve. La sconfitta è un po' meno amara per il fatto che nessuna delle dirette concorrenti per la salvezza in questa giornata ha fatto punti, ma anche perché la partita contro la Juventus ha dimostrato che il Sassuolo è tutt'altro che una squadra allo sbando, anzi è forse la più in palla delle cinque che si stanno giocando il mini-campionato per la sopravvivenza. Che il Sassuolo non era in vena di sconti la Juve lo ha capito dopo nemmeno dieci minuti quando Zaza (per metà juventino) ha seminato Ogbonna e battuto Buffon. Questa Juventus, però, le difficoltà le supera marciando: senza sfuriate rabbiose, ma rimettendosi in sesto con calma che tanto prima o poi il gol arriva, considerando anche il fatto che il Sassuolo non ha una difesa irresistibile. Prima dell'intervallo, così, è arrivato il pari quando Tevez ha messo nel sacco una gran bordata dal limite dell'area. Poi nel secondo tempo la Juventus è tornata a colpire, badando però di non concedere troppo al mai innocuo Sassuolo che ha chiuso la partita addirittura con quattro attaccanti. E così la partita del quasi-scudetto porta anche la firma di altri protagonisti. Quella di Pirlo con un architettonico assist per il secondo gol che vale una partita. Quella di Marchisio che legittima una gran gara mettendo il piedino delicato a trasformare nel raddoppio l'idea geniale di Pirlo. E infine anche quella di Llorente che dopo una serata un po' inconcludente mette il cacio sui maccheroni con uno straordinario gol di tacco. E poi, in mezzo, ancora una traversa di Tevez e tanto tanto ordine. La Juventus ha fine partita ha festeggiato davanti ai propri tifosi come se lo scudetto lo avesse vinto. Al di là delle conferme aritmetiche, in effetti, manca veramente pochissimo: la festa la su può organizzare lunedì prossimo in casa anche se prima c'è da pensare alla sfida di giovedì con il Benfica che vale l'Europa League, l'altro obiettivo di stagione. Il Sassuolo, contro una Juventus così metodica e spietata, lanciata anche verso il traguardo dei 100 punti, ha poco da rimproverarsi. Resta a mani vuote, ma con la consapevolezza che se la squadra gioca come contro la Juventus la salvezza può essere un traguardo alla portata.
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