Da Gedda a Riad. L'Arabia Saudita, per il secondo anno consecutivo, ospiterà la finale della Supercoppa Italiana: l'anno scorso se la contesero il Milan e la Juve, quest'anno sarà la Lazio a giocarsela contro i campioni d'Italia in bianconero. Le polemiche sulla scelta del Paese ospitante infuria, le continue violazioni dei diritti umani, quelli negati alle donne, sono temi dei quali ha parlato - nel corso di una conferenza stampa-fiume tenuta nella sede della stampa estera, a Roma - Claudio Lotito. Il presidente della Lazio ha spiegato che "a Riad faremo una riunione con tutte le donne, perché i loro diritti vanno tutelati e rispettati. Le donne arabe devono avere la parità dei diritti e il calcio può aiutarle". "Facile dire - attacca il patron del club biancoceleste - che in quei posti si violano i diritti delle donne, noi facciamo qualcosa per cambiare questo sistema. Non andiamo a Riad solo per giocare una partita di calcio, ma perché vogliamo fare qualcosa per cambiare. Le distorsioni del sistema possono essere cambiate solo con la presenza, gli assenti hanno sempre torto. Noi garantiremo lo spettacolo, loro garantiscano il cambiamento. Combattiamo ogni comportamento non in linea con la legalità. Il cambiamento sostanziale passa anche attraverso una partita di calcio". Lotito ha inoltre parlato della 'sua' Lazio e dei pregiudizi che, "soprattutto all'estero continuano a inseguirci". "La società viene etichettata per quello che era prima del mio arrivo - spiega -. Io ho cercato di inculcare altri valori ma, quando ci sono partite internazionali, veniamo additati come tifoseria di destra. Personalmente mi sono sempre opposto a questa definizione e l'ho anche fatto con iniziative forti. I fatti parlano per me, forse all'estero arrivano scarse comunicazioni, perché è ancora diffusa un'idea della Lazio sbagliata. Io ho fatto una scelta, nel pieno rispetto della legalità e dei valori. Certe etichette non mi appartengono". Infine, Lotito ha parlato anche della situazione che si è determinata al vertice della Lega di Serie A, con le dimissioni di Mario Cicala e la nomina a commissario di Giancarlo Abete. "Cicala è una persona per bene, che si è trovato in un ambiente non ideale. La sua correttezza è fuori discussione". E le polemiche sullo spot contro il razzismo della Lega di A? "L'ad De Siervo - dice Lotito - ha scelto quella campagna, ne prendo atto: ognuno fa le proprie scelte. Sicuramente la Lega di A non voleva enfatizzare il razzismo. La mia posizione è nota: per me non ci sono differenze di pelle o provenienza territoriale. Chi l'ha concepita ha scelto una campagna di rottura, forzandola in modo magari provocatorio".
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