Il Genoa interrompe la striscia di vittorie della Juventus, 10 fra campionato e Champions, frenando la propria corsa in testa alla classifica. In vantaggio con Ronaldo, che vince il personale duello col capocannoniere rossoblù Piontek, raggiungendo quota 400 gol - primo e unico nella storia del calcio - nei cinque maggiori campionati europei, i bianconeri dominano la partita per 60', ma non la chiudono, e si fanno raggiungere al 23' della ripresa da un'incornata di Bessa. Poi tanta, troppa confusione, che costringeranno mister Allegri agli straordinari per rimettere le cose a posto in vista della partita di Champions di mercoledì contro il Manchester. La Curva Sud squalificata per i cori razzisti, e gremita di ragazzini delle scuole calcio, ha finito così con l'essere il colore più bello della partita, la Juventus subito a caricare a testa bassa il Genoa dell'esordiente Juric. I liguri subiscono all'inizio il cambio tecnico e il ritorno al 3-5-2, con gli attaccanti che non ricevono palloni giocabili e troppo lontani dal resto della squadra. Tra i bianconeri Cancelo è il più applaudito, con le sue accelerazioni, insieme a Ronaldo, a fargli da sponda Cuadrado, preferito a Dybala, e Mandzukic. La prima occasione da gol è del portoghese, che al 14' centra il palo con una frustata di testa su cross del colombiano. Passano 4' ed è vantaggio bianconero, il portoghese che segna il suo quinto gol in serie A approfittando di una distrazione della difesa genoana, che si fa trovare impreparata sul traversone di Cancelo. Sembra tutto facile per i padroni di casa, che al 23' sfiorano il raddoppio con un bel diagonale di CR7 parato da Radu, altra novità di Juric, e confezionano altre buone occasioni. Fino all'8' del secondo tempo, quando Piatek si ricorda di essere il capocannoniere del campionato e, sulla respinta corta di Benatia, lascia partire un destro su cui il connazionale polacco Szczesny si rifugia in angolo. Per i liguri è il segnale che è arrivato il momento di osare. All'11' ancora Piatek suona l'allarme per la Juventus spedendo a lato di testa un corner. Allegri fiuta il pericolo e si sbraccia dalla panchina, ma è tutto inutile perché la luce si è spenta. E al 23' arriva il pari, la difesa imbambolata a guardare una palla che sembrava destinata fuori, ma che non esce, e Kouame - al terzo assist - bravo a fiondare in mezzo all'area una palla che Bessa spedisce in porta di testa. Allegri, che aveva già inserito Douglas Costa, si gioca anche le carte Dybala e Bernardeschi, ma la diga genoana tiene fino alla fine. Esulta Juric, vera bestia nera dei bianconeri, contro cui ha segnato il suo unico gol da giocatore e che da allenatore nel 2016 l'ha battuta per 3-1. Riflette Allegri, che vede la Juventus tornare con i piedi per terra. E il Napoli, in campo questa sera contro l'Udinese, può accorciare a 4 punti.
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