"Il calcio italiano stenta a colmare il gap con i suoi omologhi esteri, ma alcuni segnali di rinnovamento alimentano, dopo molti anni, la speranza che il futuro possa essere meno cupo delle ultime stagioni, che hanno visto tassi di crescita sensibilmente inferiori a quelli del resto dei movimenti europei e, infine, la mancata partecipazione al Mondiale della nostra nazionale, un capitolo malinconico che si spera di non replicare mai più". Così il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, in un passaggio della lettera agli azionisti in vista dell'assemblea del 25 ottobre. "Molte riforme, da quella dei campionato a quella della giustizia sportiva, restano da fare per riportare il calcio italiano al livello che merita, ma il cammino è iniziato. La Lega Serie A - scrive Agnelli - con tante difficoltà ma con spirito di collaborazione, ha finalmente una governance. Il presidente Gaetano Micciché sta improntando questi primi mesi nel suo nuovo incarico ad uno stile manageriale, tipico del mondo da cui proviene, quello imprenditoriale e finanziario, che è abituato a valutare i progetti e gli obiettivi in base alla credibilità degli interlocutori e alla fattibilità delle iniziative. La Lega Serie A può oggi rivendicare legittimamente una leadership, cui naturalmente è destinata, ma che aveva perso negli anni bui". "Anche la Federazione, pur commissariata, ha ottenuto qualche risultato significativo - prosegue Agnelli -. Dopo anni di appelli inascoltati, sono state introdotte le seconde squadre nel campionato di serie C. Si tratta di un progetto in fase embrionale che porterà altri club, dopo la Juventus, con l'Under 23, ad adottare questo modello, che completa la formazione dei calciatori del futuro, affinché essi siano pronti ad affrontare il calcio di alto livello senza smarrire il loro talento al termine dell'esperienza con le squadre Primavera". "Il ciclo 2010-2018 ha portato nel nostro Museum 14 trofei. A livello nazionale non si è mai vista una sequenza ininterrotta di vittorie come questa. Dovete essere orgogliosi di questa epoca che segna una pietra miliare nella storia della Juventus". Un capitolo, aggiunge, "che questa gestione intende continuare a scrivere inseguendo ogni traguardo possibile in questa stagione". Parla anche delle donne. "Anche il calcio femminile sta conquistando spazio nel nostro mondo. La Juventus Women, al suo primo anno, ha vinto lo scudetto e, dalla stagione 2018/2019, il campionato femminile è uscito dal mondo dei dilettanti per entrare a pieno titolo sotto l'ombrello federale, un passo storico, cui si somma la partecipazione della Nazionale ai prossimi Campionati del Mondo". E anche della Champions. Negli ultimi anni la Juventus ha sfiorato la Champions League con due finali e con partite eliminatorie, un ottavo e un quarto, "perse all'ultimo respiro con due tra i migliori nostri concorrenti europei, che sono calcisticamente alla nostra portata. "Le insidie sono molte ma i minimi dettagli e un po' di casualità sono determinanti". Uno sguardo va poi al futuro. Nel 2024 "potranno essere ridiscussi i calendari internazionali e il format delle competizioni", un fronte che la Juventus "presidia molto attivamente grazie all'impegno dei suoi manager in seno agli organismi nazionali e internazionali, oltre al mio personale come presidente dell'European Club Association e membro del Comitato Esecutivo Uefa". "I prossimi sei anni - sostiene - saranno cruciali per la Juventus e per il calcio italiano". "Nei prossimi sei anni - dice ancora - si getteranno le basi del calcio del futuro, con un dialogo intenso tra Fifa, Uefa e altre confederazioni e federazioni nazionali, ma soprattutto con un ruolo sempre maggiormente riconosciuto degli imprenditori e degli investitori del mondo del calcio, che garantiscono risorse, si assumono i rischi e intendono aumentare il valore di tali investimenti, come in ogni settore economico".
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