Per il calcio italiano si è chiusa un'era e per Giorgio Chiellini molto probabilmente l'avventura con la Nazionale. Il difensore a caldo nella notte di San Siro faticava a dire la parola definitiva, più interessato a dare fiducia a chi dovrà raccogliere il testimone dopo la prima esclusione dal Mondiale dopo 60 anni. "Bisogna tutti farsi un esame di coscienza. Il calcio è di tutti, deve tornare ai livelli che merita l'Italia. Siamo al punto zero, il più basso che ho mai visto però non tutti i mali vengono per nuocere", ragionava il difensore della Juventus mentre iniziava la pausa di riflessione della Federcalcio sul destino del ct Gian Piero Ventura, citato solo di rado nei commenti post partita dei giocatori. "Abbiamo ringraziato il mister e lui ci ha ringraziati, non cerchiamo di dire che è la sconfitta della squadra contro l'allenatore, ci abbiamo provato tutti insieme", ha puntualizzato il difensore, consapevole che "non sarà facile ripartire" e che "dopo una caduta del genere ci sarà tanto da lavorare", saranno necessarie "pazienza, l'amore incondizionato della gente visto a San Siro, e una programmazione per far ripartire il calcio con un piano a medio-lungo periodo". Ne serve anche uno a breve periodo, ha notato Chiellini, per smaltire in fretta la delusione e iniziare subito a pensare al prossimo traguardo. "Non sarà facile ripartire, ricreare uno spogliatoio da zero ma i ragazzi ci sono. L'Italia ricomincerà da Verratti e da tanti altri anni '90 che cresceranno e avranno l'età matura per il prossimo Europeo con la fortuna di giocare i gironi in casa, a Roma", ha sottolineato il toscano, uno dei quattro veterani che lasciano la maglia azzurra, assieme a Buffon, Barzagli e De Rossi. "Mancano quasi tre anni, il tempo c'è. Il calcio italiano dà da mangiare a tutti, chi sta intorno deve dare una mano. C'è da ricreare un'unione che è mancata e si ricreava solo per le grandi manifestazioni", ha aggiunto Chiellini, senza sbilanciarsi sulle riforme e le novità opportune per la svolta. "Non lo so, sicuramente serve un passo indietro, rivedere alcune programmazioni", ha tagliato corto lo juventino, che dopo la "meritata" eliminazione contro la Svezia ha ringraziato il gruppo con parole che sanno di addio alla Nazionale. "Ho 33 anni, ho dato tanto e ricevuto di più, per me realisticamente è difficile arrivare all'Europeo. Per noi vecchietti è una bella botta ma deve dare slancio al futuro del calcio italiano. Si potrà riaprire il ciclo e questo - ha concluso - sarà ricordato come il punto zero per la rinascita".
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