L'attesa è di arrivare a 8.000 biglietti venduti perché la febbre sale ora dopo ora. La finale play-off di Lega Pro fra Parma ed Alessandria ha infiammato i tifosi della città emiliana che sognano, a due anni dall'onta del fallimento del Parma Fc, di tornare nel calcio che conta. Non ci tornerà dalla porta principale, la promozione diretta in serie B, ma quello che conta oggi per tutti è raggiungere l'obiettivo: conquistare la promozione, anche senza un bel gioco e con un pizzico di fortuna. Il Parma infatti arriva alla finale di domani con l'Alessandria non certo al top della condizione. Nei play-off, come nell'ultima parte del campionato, non ha mostrato un gran gioco. Ci sono state sconfitte anche clamorose come quella con l'Ancona, e domani allo stadio Franchi la formazione rischia di essere farcita di rincalzi. Non saranno infatti in campo per squalifica Corapi e Scaglia mentre Scozzarella, Mazzocchi, Munari, Nocciolini e, soprattutto, Lucarelli dovranno fare i conti con alcuni problemi fisici che non permetteranno loro di essere al cento per cento. Nonostante queste incognite i tifosi ci saranno, in massa. L'invasione emiliana dello stadio di Firenze è già una realtà. In città, tramite i social network e le associazioni dei tifosi, l'appello ad essere allo stadio Artemio Franchi è stato colto da tutti tanto che tutti gli abbonati del Tardini si trasferiranno in Toscana per la sfida con l'Alessandria. Chi resterà in città, invece, potrà guardare su un maxi schermo allestito presso l'area S. Eurosia-Tangenziale la partita. Una sfida che arriva in un periodo particolare della vita della città emiliana: fra poco più di una settimana c'è il ballottaggio per il sindaco ed anche Federico Pizzarotti e Paolo Scarpa, i due in lizza, si stanno giocando la carta Firenze per raccogliere quei voti che possono fare la differenza. E ad attendere, con trepidazione, il risultato di domani, anche gli uomini della Desports, il colosso cinese del marketing sportivo che pochi mesi fa ha acquistato il 30% del Parma versando 3 milioni di euro. Dopo la partita con l'Alessandria arriverà il secondo versamento di altri 3 milioni per salire a quota 60% e, in caso di promozione, sono già pronti 15 milioni per creare una formazione davvero competitiva. Fallito come Parma Fc il 22 giugno 2015, il club, oggi Parma Calcio 1913, rischia di ritornare a tempo di record nel calcio d'élite italiano. Ma in caso contrario il progetto comunque non si fermerà: gli investitori cinesi, i massimi imprenditori locali ed un foltissimo azionariato diffuso, hanno già pronto il piano per un eventuale altro anno di purgatorio in Lega Pro. Nessuno però ci vuole pensare. Come era successo per la finale di Coppa della Coppe del 1992 a Wembley o per lo spareggio per restare in B con il Bologna al Dall'Ara del 2006 nessuno vuole mancare all'evento che rischia di entrare nella storia del club. Come dire 'tutti a Firenze'.
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