Il charter che ha riportato la Juventus a Torino dalla notte stregata di Cardiff aveva un posto vuoto, quello che la compagnia di volo Alitalia, in barba agli scongiuri, alla vigilia aveva detto di avere riservato alla Champions. Un'immagine simbolica, ma il vuoto per quel trofeo finito un'altra volta a Madrid, si è fatto sentire nel volo decollato nella tarda mattinata dal Galles, dopo una notte insonne per i bianconeri, tra lacrime miste a rimpianto e incredulità per il secondo tempo disastroso al 'National Stadium', ala mercé dei Real. Quarantacinque minuti senza più un briciolo di reazione, come se quel carattere e quella cattiveria che sono nel dna della Juventus, fossero rimasti negli spogliatoi. Il primo a rimanerci male, e rimuginare sui motivi di quell'interruttore spento nel momento in cui serviva più luce, è stato il condottiero Massimiliano Allegri, che ha ringraziato "i ragazzi per la stupenda stagione", ma che parimenti ha ricordato come sia ancora lunga la strada da percorrere "nella gestione delle partite, nel capire quando bisogna accelerare e quando serve rallentare". "Ci è mancata anche la fortuna perché sul tiro di Pjanic non c'è stata la deviazione che invece ci ha condannato, spaccando la partita, sul 2-1 di Casemiro, ma questa volta non è scattata la reazione mentale, mentre c'era ancora tanto tempo per recuperare - è stata la disanima nella notte, mentre dal centro di Cardiff rimbombavano i suoni della festa madridista". "Ma questa squadra ha ancora tanto da dare, non è finito un ciclo - ha ribadito Allegri - Buffon e Barzagli giocheranno ancora". La parola d'ordine dei bianconeri bastonati dal Real è ripartire. "Dopo un po' di riposo che farà bene a tutti, a cominciare da me - è stato in pratica il commiato stagionale di Allegi - ripartiremo più forti di prima". Ci vorranno giorni per smaltire l'enorme delusione, un passo indietro rispetto alla finale del 2015 contro il Barcellona. Ed i tifosi si dividono in due fazioni: in tanti ringraziano comunque la squadra (come quelli, circa 300, che hanno atteso il rientro a Caselle dei bianconeri)), ma non sono di certo rari gli juventini che gridano ai quattro venti la frustrazione per la settima finale persa su 9, ed accusano anche alcuni giocatori di non essere stati all'altezza della loro fama. Alla lacrime di Buffon, che vede sfuggire come una saponetta quel trofeo che insegue da quando gioca, si aggiungono le parole amare di tanti compagni. "Pensavamo - dice Bonucci - che questa volta sarebbe stata quella giusta, purtroppo non è stato così. Complimenti al Real per la vittoria, resta l'orgoglio di aver fatto parte di questo gruppo. Abbiamo portato a casa due titoli (scudetto e Coppa Italia, ndr) facendo qualcosa di veramente unico". Marchisio avrebbe già voglia di ripartire: "Non sto a descrivere il rammarico che abbiamo in questo momento come tutti i nostri tifosi. RICOMINCIAMO: questa deve essere la parola di questo momento. Ricominciare per migliorare, per continuare a sognare, per arrivare a obiettivi sempre più importanti". Allegri ha ordinato il 'rompete le righe': è finita la stagione della "leggenda" (quella del 6/o scudetto consecutivo) che non ha avuto un epilogo altrettanto fausto.
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