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31 Gennaio 2017 - 09:59
Al Gran galà del calcio la Juve fa incetta di premi per la passata stagione, ma è più che altro concentrata sulla sfida di domenica contro l'Inter, un big match cruciale sulla strada verso il sesto scudetto di fila. "Una partita chiave", secondo Massimiliano Allegri. "E rappresenta qualcosa che va al di là dei tre punti. Noi dobbiamo affrontarla al di la di quelle che sono le posizioni di classifica, con grande motivazione", ha chiarito l'ad bianconero Beppe Marotta, definendo i 4 punti di vantaggio sulla Roma "un allungo sicuramente non definitivo ma certamente importante".
Un solco è invece quello che i bianconeri hanno scavato dal 2011/12. "Con la gestione di Andrea Agnelli abbiamo creato un modello di riferimento che ha portato a tanti successi - ha notato Marotta -. Guardando al campionato italiano in 5 anni e mezzo abbiamo messo insieme 502 punti e la squadra che c'è dietro è il Napoli a -95 e la Roma a -102. Praticamente un campionato di vantaggio".
Così è normale che la Juventus, vincitrice del campionato e della coppa Italia, sia stata premiata - davanti al gotha del calcio, dal presidente della Figc Tavecchio a quello dell'Aic Damiano Tommasi - come miglior squadra della passata stagione, piazzando sette giocatori, oltre a Gonzalo Higuain, capocannoniere nello scorso campionato con la maglia del Napoli, nell'undici ideale scelto da una giuria composta da calciatori, allenatori, arbitri e giornalisti.
A guidare la formazione ideale c'è Gianluigi Buffon (accompagnato alla galà da Ilaria D'Amico), con una difesa composta da Kalidou Koulibaly, Andrea Barzagli, Leonardo Bonucci, eletto anche miglior calciatore della passata stagione, Giorgio Chiellini, Marek Hamsik, Miralem Pjanic, Paul Pogba, Radja Nainggolan ("La Roma deve credere allo scudetto, bisogna puntare in avanti per allontanare quelli dietro"), Paulo Dybala e Higuain.
Miglior allenatore ovviamente è Massimiliano Allegri, al centro di ricorrenti voci su un futuro in Premier League.
"Allegri ha un contratto con noi per un anno e mezzo e, al di là di questa riflessione oggettiva, c'è una sostanza molto importante ed è il rapporto che c'è tra noi e lui. Siamo contenti del mister e lui di noi. Quindi, credo che il matrimonio possa proseguire brillantemente", ha sorriso Marotta, ridimensionando la mancata stretta di mano di Dybala con l'allenatore che lo ha sostituito contro il Sassuolo: "Di gesti come quello il calcio è pieno. Non è un gesto irriguardoso.
Semplicemente è una manifestazione di dissenso, di arrabbiatura, perché probabilmente non ha potuto fare gol. Sono cose che vanno gestite all'interno dello spogliatoio ma normalissime nel mondo del calcio".
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