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JUVENTUS. Allegri "Roma è l'antagonista numero 1, il pari non va bene"

Quello contro la Roma, per la Juventus, è "uno scontro diretto contro l'antagonista numero uno", ma "non è decisiva". Massimiliano Allegri presenta così la sfida scudetto di domani sera. "Per rimane in testa al campionato bisogna fare risultato, il pareggio non va bene", aggiunge annunciando l'impiego dell'ex giallorosso Pjanic.

Ancora dubbi in attacco ma, annuncia Allegri, "non ci sarà il tridente". 

"La tecnologia è un supporto importante per il calcio, ma deve essere usata su fatti o episodi oggettivi e non soggettivi. E' semplice". L'allenatore della Juventus, Massimiliano Allegri, risponde così ai giornalisti che, alla vigilia della sfida scudetto con la Roma, gli chiedono se la moviola in campo potrebbe cambiare la partita. 

"La letterina l'ho scritta, vedremo cosa mi portano, se sono stato bravo o meno...". Il tecnico della Juventus Massimiliano Allegri scherza così con i giornalisti, nella conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Roma, che gli chiedono quali regali si aspetti per Natale in vista della riapertura del calciomercato.

"Sono felice dei rinnovi di Sturaro e Rugani, sono l'emblema della progettualità della società - aggiunge -. Sono giovani e italiani, stanno crescendo e devono diventare lo zoccolo duro della squadra. Sturaro ci dà corsa e inserimento, certo deve migliorare qualche stop...". Comunque, conclude Allegri, "gli acquisti più importanti di gennaio saranno Dybala e Pjaca". 

"Spalletti ha fatto un ottimo lavoro, ha cambiato la mentalità della Roma: segna meno ma subisce anche meno". Massimiliano Allegri elogia il lavoro svolto dal collega della Roma, mettendo in guardia la sua Juve sulle difficoltà che i bianconeri incontreranno domani sera.

"Dzeko sta giocando su ottimi livelli, sarà una partita bella ed equilibrata. Spalletti ha già ottenuto ottimi risultati a Roma, ha vinto il campionato in Russia. Ogni tanto è bravo a far l'attore", scherza il tecnico, che dice di avere con il giallorosso "un buon rapporto". "In Toscana ci sono grandi allenatori - conclude -. Da Sonetti a Ulivieri, da Fascetti a Lippi, c'è sempre stata grande tradizione".

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